Israele ha sequestrato delle attrezzature all’agenzia di stampa AP per alcune ore
Nel sud del paese, vicino al confine con la Striscia di Gaza dove erano in corso delle riprese in diretta: l'azione fa parte del duro attacco del governo ad Al Jazeera
Associated Press (AP), una delle agenzie di stampa più famose e rispettate al mondo, ha fatto sapere che martedì il ministero delle Comunicazioni israeliano le ha sequestrato una telecamera e altro materiale utilizzato per fare riprese in tempo reale nel sud di Israele, vicino alla Striscia di Gaza, restituendole dopo alcune ore. L’esercito israeliano ha motivato il sequestro dicendo che AP avrebbe violato la legge che all’inizio di maggio aveva portato alla chiusura di tutte le attività in Israele di Al Jazeera, il più famoso media in Medio Oriente e uno dei pochi che erano rimasti attivi nella Striscia di Gaza.
Al Jazeera è infatti una dei molti clienti di AP, che come agenzia di stampa vende i propri video a giornali, televisioni e siti di tutto il mondo. La vicepresidente di AP Lauren Easton ha condannato duramente il sequestro, facendo notare come Israele abbia di fatto interrotto una copertura video in tempo reale di quello che succede nella Striscia di Gaza, che fino ad oggi era stata continuativa.
AP ha raccontato che giovedì l’esercito aveva già ordinato ai suoi giornalisti di interrompere le riprese, ma questi non avevano obbedito. Il sequestro è avvenuto martedì pomeriggio nella città di Sderot, nel sud di Israele, molto vicino al confine settentrionale della Striscia di Gaza. Gli ufficiali che hanno sequestrato le attrezzature per le riprese hanno dato ai dipendenti di AP un foglio firmato dal ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi con riferimento alla legge in vigore da aprile che permette al governo di impedire le attività di media stranieri nel caso in cui ritenga che possano mettere in pericolo la sicurezza nazionale.
Con questa legge all’inizio di maggio il governo aveva fatto chiudere tutte le attività di Al Jazeera in Israele, accusandola di parteggiare per Hamas nella guerra in corso nella Striscia di Gaza. Il sequestro di martedì è stato motivato dal fatto che AP avrebbe fatto da intermediario per Al Jazeera, riprendendo le attività dei soldati israeliani e mettendoli in questo modo a rischio. AP ha detto di essersi sempre attenuta alle regole dell’esercito israeliano, che vietano di riprendere le operazioni delle truppe, filmando solitamente solo le colonne di fumo provenienti dal territorio di Gaza.
– Leggi anche: La legge che ha fatto chiudere Al Jazeera in Israele
Da quando è stata fondata (in Qatar, nel 1996) Al Jazeera è stata al centro di numerose polemiche: negli anni ha guadagnato credibilità e influenza, ma al contempo è stata spesso accusata di avere un approccio più benevolo nei confronti del Qatar, che la finanzia parzialmente, e più in generale dei movimenti islamisti, anche radicali.
Yair Lapid, leader di uno dei due principali partiti di opposizione in Israele, ha definito il sequestro un «gesto di follia» e ha aggiunto che «questa non è Al Jazeera, è un’agenzia di stampa americana. Questo governo agisce come se volesse assicurarsi a tutti i costi che Israele venga evitato da tutto il mondo».