Le indagini per i presunti casi di corruzione nell’organizzazione delle Olimpiadi di Milano e Cortina
Due ex dirigenti della fondazione che le organizza sono accusati di avere agevolato l'assegnazione di alcune gare di appalto in cambio di «somme di denaro e altre utilità»
Martedì la Guardia di Finanza è entrata nella sede della Fondazione Milano Cortina 2026, che si occupa dell’organizzazione dei XXV Giochi Olimpici Invernali, per fare alcune perquisizioni nell’ambito di un’inchiesta della procura di Milano.
Le perquisizioni hanno coinvolto gli uffici della Quibyt, una società di Orvieto che aveva vinto alcune gare d’appalto per i servizi digitali delle Olimpiadi, e la società di consulenza Deloitte, che era subentrata successivamente a Quibyt.
Nell’inchiesta ci sono tre persone indagate, nessuna delle quali è un dipendente o un dirigente attuale della Fondazione: sono l’ex amministratore delegato Vincenzo Novari, l’ex responsabile dei processi innovativi del comitato organizzatore Milano-Cortina Massimiliano Zuco e il fondatore di Quibyt, Luca Tomassini. Le ipotesi di reato contestate loro sono di corruzione e turbativa d’asta. I fatti sarebbero stati commessi tra il marzo del 2020 e il marzo del 2021.
Secondo le ipotesi dell’accusa, Novari e Zuco avrebbero agevolato l’assegnazione degli appalti per la gestione dei servizi digitali a Quibyt (che ai tempi si chiamava Vetrya) in cambio di «somme di denaro e altre utilità»: tra queste ultime ci sarebbe anche un’auto Smart utilizzata da Zuco, che sarebbe stata pagata direttamente da Tomassini attraverso la sua società. Sempre secondo l’accusa, nel periodo preso a riferimento dell’inchiesta Tomassini avrebbe emesso fatture nei confronti della Fondazione per quasi 2 milioni di euro.
Stando a quanto scritto nel decreto di perquisizione, Novari potrebbe inoltre avere agevolato l’assunzione nella Fondazione di persone provenienti da aziende in cui aveva avuto «precedenti incarichi dirigenziali». La procura starebbe indagando anche sul tentativo di Zuco di alterare il risultato di un televoto organizzato per scegliere uno tra i due loghi delle Olimpiadi di Milano Cortina: avrebbe manipolato il televoto, gestito da Vetrya, per far sì che un logo «avesse la meglio sull’altro».
Inoltre, sempre secondo quanto si legge nel decreto di perquisizione, Zuco sarebbe «sempre attivo in interlocuzioni» con Tomassini, circostanza che rappresenterebbe una «violazione degli elementari criteri di trasparenza ed imparzialità nella aggiudicazione di gare pubbliche». La procura ha anche citato una mail interna a Vetrya in cui Tomassini chiedeva a un suo dipendente «un importo da trasferire a Zuco» entro poche ore.
Fondazione Milano Cortina è stata istituita nel 2019, e l’attuale amministratore delegato è Andrea Varnier. È controllata dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dalla presidenza del consiglio, dalle Regioni Lombardia e Veneto e dai due comuni che ospiteranno le Olimpiadi, Milano e Cortina.