La Grecia ha archiviato un processo riguardante il grave naufragio del 2023 in cui morirono centinaia di migranti

La nave poco prima del naufragio (Hellenic Coast Guard via AP, File)
La nave poco prima del naufragio (Hellenic Coast Guard via AP, File)

Martedì un tribunale greco ha archiviato le accuse contro nove uomini egiziani accusati di esseri coinvolti in un grave naufragio in cui morirono centinaia di migranti, nel 2023. Il tribunale ha detto di non avere giurisdizione sul caso, in quanto la nave affondò in acque internazionali. Un altro processo, riguardante le operazioni della Guardia costiera greca prima del naufragio, è ancora nelle fasi iniziali in un tribunale militare della Marina greca.

I nove uomini egiziani erano accusati di traffico di esseri umani e di aver causato l’affondamento della nave, un ex peschereccio chiamato Adriana, per cui rischiavano l’ergastolo. Hanno fra i 20 e i 41 anni e si trovavano tutti a bordo dell’Adriana al momento del naufragio: secondo alcuni passeggeri della nave sentiti da BBC News non erano scafisti ma passeggeri qualunque, e le testimonianze contro di loro di alcuni sopravvissuti sarebbero state fatte su pressione della Guardia costiera greca.

L’Adriana, partita da Tobruk in Libia e diretta in Italia, affondò nella notte tra il 13 e il 14 giugno 2023. Trasportava centinaia di persone: 104 si salvarono, mentre furono recuperati 82 corpi di persone che erano a bordo. I dispersi sono stati circa 500, ma non è mai stato possibile accertarne il numero, anche perché la nave affondò in un punto in cui il mare è particolarmente profondo.

È il naufragio che ha causato più morti in Grecia da una decina d’anni a questa parte. Tutte le testimonianze raccolte nella ricostruzione più completa del naufragio sembrano indicare che l’ex peschereccio sia affondato a causa di una manovra maldestra da parte della Guardia costiera greca, intervenuta con una propria nave martedì 13 giugno.

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