Il Partito comunista del Vietnam ha scelto il nuovo presidente del paese, dopo aver spinto alle dimissioni quello precedente
Il Partito comunista del Vietnam, che è l’unico partito legale del paese e lo governa da decenni, ha nominato un nuovo presidente dopo aver spinto alle dimissioni quello precedente, Vo Van Thuong. Il nuovo presidente sarà To Lam, ministro della Sicurezza pubblica dal 2016: il suo sarà un ruolo sostanzialmente cerimoniale. Manterrà anche il ruolo di ministro.
La politica vietnamita, sostanzialmente statica da decenni, sta attraversando da mesi un momento piuttosto caotico: nell’arco di 18 mesi due presidenti nazionali e un presidente del parlamento si sono dimessi dopo essere stati coinvolti in «illeciti» mai meglio definiti. Thuong, per esempio, era stato eletto un anno fa per sostituire il suo predecessore Nguyen Xuan Phuc, che si era dimesso nell’ambito di un grande scandalo di corruzione che coinvolgeva molti esponenti della classe politica del paese. Phuc non era direttamente coinvolto, ma il partito aveva accusato diversi funzionari dipendenti direttamente da lui di aver commesso «violazioni e illeciti». Nello stesso periodo erano stati licenziati diversi ministri e molti importanti dirigenti di aziende erano stati rinviati a giudizio con l’accusa di frode.
Lam ha 66 anni e ha fatto una lunga carriera politica. È considerato una delle figure più potenti del paese: la sua elezione a presidente viene vista come un possibile passo verso l’assunzione della carica di capo del partito, che è la più importante nel sistema istituzionale vietnamita. La carica dell’attuale capo del partito, Nguyen Phu Trong, scade nel 2026, ma è possibile che quest’ultimo scelga di dimettersi prima per via della sua età avanzata. Lam è anche il vicepresidente del Comitato direttivo anticorruzione del Partito, e ha quindi avuto un ruolo centrale nella grossa campagna anti-corruzione in corso. Ciononostante, è lui stesso stato coinvolto in alcune controversie in passato: nel 2021, per esempio, fu ripreso mentre mangiava una bistecca ricoperta d’oro in un lussuoso ristorante londinese mentre il Vietnam era sotto lockdown per limitare la trasmissione del coronavirus.