L’esercito della Repubblica Democratica del Congo dice di aver sventato un tentativo di colpo di stato
Il portavoce dell’esercito della Repubblica Democratica del Congo, il generale di brigata Sylvain Ekenge, dice che l’esercito ha represso un tentativo di colpo di stato contro il presidente Felix Tshisekedi, rieletto per un secondo mandato a fine dicembre. Nella mattinata di domenica un gruppo di una ventina di uomini armati ha attaccato la casa di Vital Kamerhe, ex capo dello staff e stretto alleato di Tshisekedi, e c’è stato uno scontro a fuoco in cui sono state uccise tre persone, uno degli assalitori e due guardie. Altri uomini hanno occupato il Palazzo della Nazione, l’ufficio del presidente, che si trova nel centro della capitale del paese, Kinshasa. Secondo i media locali avrebbero poi issato la bandiera dello Zaire, l’entità statale che controllò il territorio di quella che oggi è la Repubblica Democratica del Congo tra il 1971 e il 1997.
Ekenge dice che gli uomini sono stati arrestati e che «la situazione ora è sotto controllo». Secondo i media locali è molto probabile che gli aggressori fossero sostenitori di Christian Malanga, un politico congolese da tempo in Europa: l’esercito ha detto che quasi tutte le persone arrestate erano straniere o residenti all’estero. Finora Tshisekedi non ha commentato pubblicamente quanto accaduto. Al momento non sono chiare le ragioni dell’attacco, ma nel paese vanno avanti da decenni varie lotte interne.
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