Il presidente dell’Iran Ebrahim Raisi è disperso dopo un incidente in elicottero
Dell'incidente non si sa quasi nulla e le ricerche sono in corso da molte ore, con squadre inviate sia dal governo iraniano che dall'estero
Domenica in Iran un elicottero con a bordo il presidente del paese, Ebrahim Raisi, ha avuto un incidente e non si trova. Sono in corso da ore grosse ed estese operazioni di ricerca, rese particolarmente difficoltose dal fatto che nella zona in cui si presume si trovi l’elicottero, una zona montuosa e remota, c’è molta nebbia. Alle ricerche stanno partecipando decine di squadre di soccorso inviate sia dal governo iraniano che dall’estero. Non ci sono ancora informazioni sulle condizioni delle persone a bordo.
Nonostante siano passate molte ore dall’incidente, non si sa quasi nulla su cosa sia successo esattamente né sulle sue cause: nel pomeriggio di domenica i media iraniani hanno detto che l’elicottero ha fatto «un brusco atterraggio» nei pressi della città di Jolfa, nella provincia iraniana dell’Azerbaigian Orientale, nel nord-ovest del paese. Sembra che la zona sia quella della foresta di Dizmar (vicino a Jolfa), un’area montuosa e boschiva dove quindi le ricerche sono difficili.
Oltre al presidente Raisi, sull’elicottero c’erano anche il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, il governatore della provincia iraniana dell’Azerbaigian Orientale, Malek Rahmati, e l’ayatollah Mohammad Ali Ale-Hashem, rappresentante della Guida suprema iraniana in Azerbaigian orientale.
Su richiesta dell’Iran, nella ricerca dell’elicottero è stato impiegato anche Copernicus, il sistema di osservazione satellitare della Terra dell’Unione Europea: lo ha detto in serata Janez Lenarcic, Commissario europeo per la gestione delle crisi. Alle attività di ricerca sta partecipando anche la Turchia, che ha inviato sul posto una trentina di specialisti nel soccorso in montagna. Nelle attività coordinate dal governo iraniano, oltre alle decine di squadre di soccorso, sono stati impiegati anche droni.
Ebrahim Raisi ha 63 anni ed è presidente dell’Iran dal 2021. È espressione della componente ultraconservatrice della politica iraniana ed è considerato molto vicino alla Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, il leader assoluto dell’Iran e rappresentante della fazione più radicale del regime, di cui è anche accreditato come potenziale successore.
Raisi era diretto verso la città di Tabriz (sempre in quella zona) di ritorno dall’Azerbaigian, un paese con cui l’Iran confina a nord-ovest, dove era andato per inaugurare una diga col presidente azero Ilham Aliyev. Secondo i media iraniani l’elicottero viaggiava in un convoglio insieme ad altri due, che invece non hanno avuto problemi e sono arrivati regolarmente alla loro destinazione: a bordo di questi c’erano il ministro dell’Energia, Ali Akbar Mehrabian, e quello dei Trasporti, Mehrdad Bazrpash.
Secondo l’agenzia di stampa semiufficiale Tasnim, qualcuno a bordo dell’elicottero sarebbe riuscito a fare una chiamata di emergenza: il ministro dell’Interno, Ahmad Vahidi, ha confermato che c’è stato un contatto radio con l’elicottero ma non ha detto altro. È probabilmente grazie a questo contatto che si è avuta notizia dell’incidente.
Navid Ghadiri Anarki, pilota ed esperto di aviazione intervistato da BBC News, ha detto che normalmente i velivoli su cui viaggiano i più importanti funzionari iraniani sono dotati di sistemi di localizzazione aggiuntivi rispetto ai normali GPS e al transponder (il dispositivo che localizza gli aerei sui radar), particolarmente sofisticati e potenti. Secondo Anarki il fatto che da ore non si stiano ricevendo segnali dall’elicottero potrebbe significare che i dispositivi sono andati distrutti.