Il governo spagnolo ha negato l’attracco in porto a una nave che trasporta esplosivi per Israele
Il governo della Spagna ha negato il permesso di attracco nel porto di Cartagena, nel sud-est del paese, a una nave battente bandiera danese che sta trasportando un carico di esplosivi diretti in Israele. La Spagna è uno dei paesi occidentali più critici nei confronti di Israele per la guerra nella Striscia di Gaza: tra i due paesi è in corso da mesi una crisi diplomatica e ad aprile il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares aveva detto che entro luglio il governo riconoscerà lo Stato di Palestina.
Giovedì Albares ha detto che non era ancora successo che una nave con un carico di armi diretto in Israele chiedesse di potersi fermare in un porto spagnolo, e per questo è la prima volta che il governo nega un permesso di attracco con una motivazione simile. Ha però detto che farà lo stesso anche in futuro, se dovesse ricapitare. «Il ministero degli Esteri rifiuterà sistematicamente l’attracco per una ragione ovvia», ha detto Albares, «il Medio Oriente non ha bisogno di più armi, ha bisogno di più pace».
Le parole di Albares fanno riferimento anche a una polemica politica interna alla Spagna. Mercoledì infatti il partito Sumar, che fa parte della coalizione di governo del primo ministro socialista Pedro Sánchez, aveva chiesto di impedire l’attracco a un’altra nave, la “Borkum”, previsto oggi sempre a Cartagena. Secondo alcuni gruppi attivisti a sostegno della Palestina la nave sta portando delle armi in Israele, ma il ministro dei Trasporti Óscar Puente ha detto che non è così, e che il carico della nave è destinato alla Repubblica Ceca.
La nave a cui invece è stato negato l’attracco a Cartagena si chiama “Marianne Danica” e avrebbe voluto fermarsi in Spagna il 21 maggio. Proviene da Chennai, in India, e attualmente si trova al largo delle coste della Mauritania, in Africa occidentale. È diretta al porto di Haifa, in Israele.