Il Giappone ha approvato una legge per consentire l’affidamento condiviso dei figli in caso di divorzio
Venerdì la camera alta del parlamento giapponese ha approvato in via definitiva una legge che permetterà l’affidamento condiviso di figli e figlie di coppie divorziate: il Giappone era l’unico paese del G7, il gruppo informale di sette dei più importanti paesi democratici e industrializzati del mondo, a non prevederlo. La legge era stata approvata dalla camera bassa del parlamento il mese scorso, entrerà in vigore a partire dal 2026 e verrà sottoposta a una prima revisione dopo cinque anni.
In caso di divorzio, finora in Giappone i tribunali affidavano la custodia dei figli a un solo genitore, generalmente la madre, dandogli quindi la possibilità di escludere completamente l’altro dalla vita dei figli. La legge approvata venerdì introduce una modifica al codice civile per fare in modo che i figli e le figlie di una coppia divorziata non siano affidati in via esclusiva a un genitore, ma a entrambi. Prevede inoltre che i due genitori debbano mettersi d’accordo sulle attività quotidiane dei figli e delle figlie, sulle decisioni relative alla loro salute e che condividano i relativi costi.
Negli ultimi anni il numero dei divorzi è cresciuto in Giappone, e di conseguenza anche le separazioni non consensuali e le liti sulla gestione dei figli.