In Texas è stato graziato un uomo che nel 2020 aveva ucciso un manifestante durante le proteste del Black Lives Matter
Negli Stati Uniti il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott, ha graziato un uomo che era stato condannato a 25 anni di carcere per aver ucciso nel 2020 un manifestante durante le proteste contro il razzismo organizzate dal movimento Black Lives Matter (slogan che significa “le vite delle persone nere sono importanti”). L’uomo si chiama Daniel Perry, oggi ha 37 anni ed è un ex sergente dell’esercito statunitense. Il 25 luglio del 2020 stava lavorando come autista per l’azienda di trasporto automobilistico Uber e guidando era arrivato in una strada in cui era in corso una manifestazione del Black Lives Matter: Garrett Foster, un 28enne che stava partecipando alla protesta, si era avvicinato alla sua auto con un fucile in mano e Perry aveva abbassato il finestrino e gli aveva sparato cinque volte, poi aveva chiamato un’ambulanza.
Perry disse di aver agito per legittima difesa dopo che gli era stato puntato contro un fucile, ma durante il processo alcuni testimoni contestarono la sua versione. Altri documenti presentati in tribunale furono usati per sostenere che aveva iniziato già da settimane a cercare attivamente i luoghi delle proteste del Black Lives Matter, dichiarando in conversazioni private di voler fare del male ai manifestanti e chiamandoli con insulti razzisti. Fu condannato per omicidio nell’aprile del 2023.
Già da tempo Abbott aveva detto di essere disposto a graziarlo non appena gli fosse arrivata una richiesta. Giovedì il governatore ha detto che il suo caso è stato riesaminato attentamente e che secondo questa revisione Perry agì per difesa personale. Abbott ha anche rivendicato il fatto che la legge sulla difesa personale del Texas è particolarmente favorevole nei confronti di chi commette un reato perché sente minacciata la propria incolumità, e ha detto che questa non può essere messa in discussione da un singolo verdetto di una giuria.