Il grande censimento delle auto in divieto di sosta, a Milano
Giovedì sera duemila persone raccolte dagli attivisti di “Sai che puoi?” hanno percorso tutto il territorio cittadino, contando più di 50mila auto in sosta irregolare
Giovedì sera, tra le 18 e le 22, circa 2mila persone sono andate per le strade di Milano a contare tutte le auto in sosta vietata o parcheggiate male. L’iniziativa si chiamava “Via Libera” ed è stata organizzata dalla campagna civica Sai che puoi?, avviata tre anni fa da un gruppo di attivisti e attiviste con l’obiettivo di promuovere maggiori sicurezza e vivibilità dello spazio pubblico. È il primo grande censimento delle auto in divieto di sosta realizzato in città, e ha coinvolto una quantità di volontari che gli stessi organizzatori non si aspettavano. I dati precisi delle auto censite verranno diffusi solo nei prossimi giorni, ma una prima stima è di più di 50mila macchine in sosta irregolare.
Gli attivisti di Sai che puoi? dicono che il censimento non serviva soltanto a contare le auto in sosta vietata in un determinato momento, ma anche a dare una dimensione a un fenomeno a cui, secondo loro, la cittadinanza è ormai assuefatta e ritiene normale, e di cui c’è poca contezza. Inoltre il censimento serviva anche ad aprire un dibattito e a chiedere al comune di intervenire, per «restituire lo spazio pubblico alle persone». Milano è una delle città con il più alto numero di macchine ogni cento abitanti: secondo l’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio del comune sono 49. Anche il numero di parcheggi, in realtà, è molto alto: a Milano sono 22 ogni cento abitanti, contro i 7 di Barcellona e i 6 di Parigi.
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Prima di essere diffusi, i dati dovranno essere elaborati e affinati tenendo conto di alcuni fattori. La mappatura è avvenuta tra le 18 e le 22, una fascia oraria scelta per permettere a tutti, anche a chi lavora, di partecipare; ma generalmente le auto in sosta vietata, durante la settimana, sono di più in una fascia oraria più notturna, quando le persone sono tornate a casa occupando tutti i parcheggi e gli spazi disponibili. In totale tutti i partecipanti al censimento hanno coperto 1.700 chilometri, erano divisi in 700 squadre composte da due o tre membri ciascuna e ognuna ha mappato circa 4 chilometri, utilizzando un’app creata apposta e mandando le segnalazioni a un numero WhatsApp con l’account per le aziende (business). La sera di giovedì a questo numero sono arrivati più di 4.200 messaggi.
Quando gli attivisti di Sai che puoi? hanno deciso di aprire a tutti la possibilità di partecipare al conteggio promuovendo l’iniziativa sui social network, non si aspettavano di ricevere una risposta simile. Nei mesi passati avevano fatto alcuni test con meno volontari (circa 50) e coprendo superfici più contenute in due zone di Milano, Dergano e Città Studi, a nord e a est della città, che erano serviti per valutare la fattibilità dell’idea. Dopo i test si è resa necessaria un’organizzazione e una suddivisione dei compiti alla quale hanno lavorato 30 persone. Oltre all’app, sono state elaborate alcune linee guida per chiarire ai partecipanti come riconoscere le auto in sosta vietata.
I 2.000 partecipanti hanno dovuto indicare una preferenza su che area della città muoversi e sul mezzo da usare (a piedi o in bici). A quel punto un algoritmo ha assegnato a ogni persona le vie della città da mappare, in modo che non si sovrapponessero. Attraverso l’app i partecipanti hanno poi segnato strada per strada le macchine in divieto, specificando se si trovassero sulle aree verdi, se fossero sul marciapiede, se occupassero la carreggiata o uno spartitraffico.
L’app è stata ritenuta particolarmente utile perché segnalava a ogni squadra solo le strade che le erano state assegnate. Una volta completata la mappatura di una via la colorava di verde, segnalando invece in rosso le strade dove doveva essere ancora fatto il conteggio. In questo modo, dopo le 22, gli organizzatori hanno anche potuto controllare più velocemente le strade mancanti. A mezzanotte erano state mappate tutte le vie della città.