Chi è Robert Fico
Il primo ministro slovacco è in condizioni critiche a causa di un attentato: ha una lunga carriera politica, e da ottobre guida un governo populista e filorusso
Mercoledì pomeriggio il primo ministro slovacco Robert Fico è stato ferito gravemente con alcuni colpi di arma da fuoco mentre si trovava nella cittadina di Handlová, 180 chilometri a nord-est della capitale Bratislava. Al momento si trova in ospedale, dove è stato portato d’urgenza in condizioni critiche. L’uomo sospettato di avergli sparato è stato arrestato subito dopo l’attentato.
Fico ha 59 anni ed è il leader di Smer (che in slovacco significa “direzione”), un partito populista di sinistra, noto tra le altre cose per le sue posizioni filorusse. È il primo ministro della Slovacchia dallo scorso ottobre, quando Smer aveva vinto le elezioni legislative, pur senza i numeri sufficienti a governare in modo autonomo, ma quello attuale è il suo quarto governo: era già stato primo ministro dal 2006 al 2010 e dal 2012 al 2018. Negli anni scorsi sia Fico che il suo partito sono stati coinvolti in diversi scandali e sono stati accusati ripetutamente di corruzione.
A marzo del 2018 Fico si dimise al termine di una crisi politica innescata dall’omicidio del giornalista Ján Kuciak e della sua compagna, il mese precedente. Kuciak aveva 27 anni e lavorava da tre anni per il sito di notizie slovacco Aktuality: fu ucciso insieme alla sua fidanzata, con un colpo di arma da fuoco al petto, poco lontano dalla capitale Bratislava.
L’omicidio di Kuciak, per cui il processo è ancora in corso, fu attribuito al suo lavoro di giornalista investigativo, e in particolare alle sue indagini sui casi di corruzione e truffa legati ai fondi strutturali dell’Unione Europea, quelli destinati a favorire la crescita economica dei paesi membri con economie più deboli. Kuciak indagava sui legami tra membri del governo e criminalità organizzata: nel suo ultimo articolo, pubblicato postumo, aveva sostenuto che ci fossero dei rapporti tra la ‘ndrangheta calabrese e alcuni uomini di fiducia di Fico, che poi si erano dimessi.
Secondo quanto concluso da Kuciak, Fico non era coinvolto in prima persona nei legami con la ‘ndrangheta. Ma il caso portò comunque a un calo molto netto dei suoi consensi e della fiducia nei suoi confronti, e sia l’opposizione che parte della società civile protestarono chiedendo nuove elezioni.
Fico è nato nel 1964 da una famiglia di operai. Prima della dissoluzione della Cecoslovacchia, nel 1992, militò nel Partito Comunista, e dal 1994 al 2000 rappresentò la Slovacchia alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Fondò Smer nel 1999, dopo che il partito Sinistra democratica, erede del Partito Comunista di Cecoslovacchia nel paese, non lo aveva scelto come primo ministro dopo le elezioni di quell’anno.
Nei molti anni in cui è stato al governo, Fico ha sostenuto sia posizioni moderate ed europeiste, in particolare nei suoi rapporti con le istituzioni europee, sia molto nazionaliste e anti-occidentali, dirette più che altro al suo elettorato. Negli ultimi tempi questo suo lato è diventato però preponderante: ha attaccato più volte l’Unione Europea e ha detto in diverse occasioni di avere a cuore solo gli interessi della Slovacchia.
Al momento il governo è sostenuto da Smer, dal partito HLAS, che è una specie di sua versione più moderata, e dal Partito nazionale slovacco (SNS), conservatore e populista. Tra le altre cose, dall’inizio del 2024 il parlamento slovacco, dove la coalizione di governo ha la maggioranza, ha eliminato un ufficio del procuratore speciale che si occupava di corruzione e ha ridotto le pene per i reati finanziari e i tempi di prescrizione per il reato di stupro.
Poche settimane fa il governo slovacco ha inoltre approvato un disegno di legge per abolire l’emittente pubblica del paese, Radio e Televisione della Slovacchia (RTVS), che secondo la ministra della Cultura Martina Šimkovičová fa troppo «attivismo politico» contro l’amministrazione di Fico. L’obiettivo della legge sarebbe di sostituire RTVS con un nuovo ente più filogovernativo: la proposta dovrà essere votata a giugno dal parlamento, e ci si aspetta che sia approvata.
Fico ha detto più volte di ammirare il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che secondo lui «difende gli interessi del suo Paese e del suo popolo», e il presidente russo Vladimir Putin, che si è detto indignato dell’attentato di mercoledì contro di lui. Nel marzo del 2023 la Corte penale internazionale, il principale tribunale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, aveva emesso un mandato d’arresto per Putin, accusandolo di crimini di guerra per l’operazione militare in corso in Ucraina: Fico ha detto che se il presidente russo dovesse mai visitare la Slovacchia non permetterebbe di arrestarlo.