Più di 130 persone sono state arrestate in Nuova Caledonia dopo le proteste degli ultimi giorni
Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha detto che più di 130 persone sono state arrestate in Nuova Caledonia, territorio francese in Oceania, dopo le grandi proteste avvenute nella notte fra lunedì e martedì. Le proteste erano iniziate per contestare la riforma costituzionale in discussione in Francia che dovrebbe ampliare l’accesso al voto nell’arcipelago: secondo il fronte indipendentista, con la nuova legge verrebbe diminuito il peso politico della popolazione indigena Kanak.
Alcuni gruppi di persone, per lo più giovani mascherati o incappucciati, hanno preso d’assalto negozi e vari edifici, fra cui concessionari di auto e un’azienda di imbottigliamento. Circa una trentina di negozi è stata assaltata, mentre i pompieri hanno dovuto rispondere a 1.500 chiamate e hanno dovuto spegnere circa 200 incendi, soprattutto di veicoli. Nelle violenze sono state uccise tre persone kanak. I disordini maggiori sono stati a Nouméa, la città principale della Nuova Caledonia. In risposta alle proteste e alle violenze, martedì è stato dichiarato il coprifuoco notturno, il divieto di ogni incontro pubblico e la chiusura delle scuole e dell’aeroporto.
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