Google introdurrà l’intelligenza artificiale anche nel suo motore di ricerca

Ci ha messo un po', ma ora ha annunciato un nuovo strumento che va in questa direzione

Il CEO di Google Sundar Pichai alla conferenza Google I/O 2024 (Christoph Dernbach/dpa)
Il CEO di Google Sundar Pichai alla conferenza Google I/O 2024 (Christoph Dernbach/dpa)
Caricamento player

Da qualche anno Google, una delle aziende tecnologiche più grandi e ricche del mondo, ha cominciato a lavorare a nuovi prodotti che si basano sulla cosiddetta intelligenza artificiale, termine molto ampio che include vari software che richiedono potenze di calcolo particolarmente elevate, allenati su enormi masse di dati. Finora, però, aveva evitato di utilizzare queste tecnologie per modificare in modo sostanziale il proprio motore di ricerca, che è utilizzato da più di due miliardi di persone in tutto il mondo ed è ancora uno dei propri prodotti principali, e che nel 2023 ha generato 175 miliardi di dollari di entrate per l’azienda. La preoccupazione maggiore era relativa all’accuratezza non molto elevata di questi software, che spesso rispondono alle domande degli utenti con informazioni sbagliate.

Dopo un anno di sviluppo, però, martedì l’amministratore delegato di Google Sundar Pichai ha annunciato che presto gli utenti statunitensi potranno accedere a una nuova funzionalità del motore di ricerca, basata proprio sull’intelligenza artificiale. Si chiama AI Overviews, e serve a generare una piccola risposta riassuntiva alle domande degli utenti in cima alla pagina con i risultati della ricerca, prima di mostrare la classica lista di siti da consultare sul tema. Dopo un primo lancio negli Stati Uniti la funzionalità dovrebbe essere estesa a vari altri paesi: Pichai ha stimato che entro la fine dell’anno vi avrà accesso più di un miliardo di persone.

Non è difficile immaginare che un cambiamento del genere porterebbe moltissimi utenti a non cliccare mai su alcun sito tra quelli elencati da Google, però: dopotutto, se si ottiene già la risposta alla propria domanda in un piccolo riassunto, molti non sentiranno il bisogno di approfondire ulteriormente. Questa prospettiva preoccupa molte categorie di persone che dipendono in larga parte da motori di ricerca come quello di Google per far sì che i propri contenuti raggiungano un pubblico più ampio, i siti dei giornali. Il tema era già stato al centro di varie dispute tra gli editori di questi siti e aziende come Google negli ultimi anni.

Liz Reid, vicepresidente del reparto che si occupa del motore di ricerca di Google, ha detto però che il riassunto di AI Overviews includerà i link di tutti i siti da cui provengono le informazioni citate, e che secondo i calcoli dell’azienda gli utenti saranno invogliati a cliccare molto di più su quei link che sul resto di quelli presenti tra i risultati della ricerca.

Oltre ad AI Overviews, Google ha annunciato vari altri strumenti che verranno resi pubblici nei prossimi mesi. Ci sarà per esempio un nuovo strumento di pianificazione progettato per generare automaticamente un itinerario di viaggio o un piano alimentare a partire da una semplice richiesta scritta da parte dell’utente. Un altro ancora utilizzerà l’intelligenza artificiale per organizzare le pagine dei risultati in varie categorie: per esempio, cercando i migliori ristoranti in uno specifico quartiere si otterrà un sottoinsieme di ristoranti ottimi per il pranzo, oppure perfetti per i grandi gruppi, o ancora particolarmente eleganti o a prezzi abbordabili.

Reid ha comunque detto che rimarrà la possibilità di ottenere una classica lista di siti come quella che si vede ora usando il motore di ricerca di Google, se è quello che si preferisce.

– Leggi anche: I motori di ricerca come li conosciamo spariranno?