Un trafficante di esseri umani è stato arrestato dopo un podcast di BBC sulla sua storia
Si chiama Barzan Majeed ma è noto come Scorpion: per anni è stato il capo di una gang che organizzava traversate via mare verso il Regno Unito
Domenica mattina Barzan Majeed, un noto trafficante di esseri umani iracheno, è stato arrestato dopo anni di latitanza dalle forze dell’ordine del Kurdistan iracheno, una regione autonoma dell’Iraq. L’arresto di Majeed, noto anche col soprannome di Scorpion, è avvenuto dopo che venerdì era stata diffusa l’ultima puntata di un podcast di BBC, To Catch a Scorpion, i cui autori avevano trovato e intervistato Majeed. La notizia del suo arresto è stata data inizialmente da BBC News, il sito di notizie di BBC, e confermata da un comunicato stampa delle forze di sicurezza del Kurdistan iracheno.
Non è chiaro se il podcast di BBC e i dettagli che contiene su alcuni spostamenti di Majeed abbiano determinato il suo arresto. Il comunicato stampa pubblicato dal noto canale curdo Rudaw dice che l’arresto è avvenuto «sulla base di uno scambio di informazioni riservate, e dopo una richiesta dell’Interpol».
Majeed era noto soprattutto per essere stato a capo di una gang criminale che organizzava le traversate in mare per i migranti che dalla Francia cercano di raggiungere il Regno Unito via mare, attraverso il Canale della Manica. È una rotta migratoria dai numeri più contenuti rispetto per esempio a quella fra Nord Africa e Italia: dall’inizio dell’anno sono arrivate via mare nel Regno Unito circa 9.400 persone, contro le 17.996 arrivate finora in Italia. Da anni però il governo britannico guidato dai Conservatori ha indicato fra le sue priorità quella di azzerare gli arrivi via mare di richiedenti asilo, ed espellere le persone che riescono a sbarcare sul territorio britannico (cosa vietata da diversi trattati internazionali sottoscritti dal Regno Unito).
Secondo BBC News fra il 2016 e il 2021 l’organizzazione di cui era a capo Majeed organizzava buona parte delle traversate dei richiedenti asilo verso il Regno Unito. L’organizzazione fu smantellata da una grossa operazione di polizia internazionale, e 26 persone furono incriminate in Belgio per traffico di esseri umani. Nel 2022 Majeed fu condannato a 10 anni di carcere e a pagare una multa di poco meno di un milione di euro. La condanna non è mai stata eseguita perché Majeed era latitante.
Le informazioni sul suo conto peraltro erano pochissime: si sapeva soltanto che aveva passato un periodo nel Regno Unito e che era stato espulso nel 2015 dopo alcune condanne legate al traffico di droga. Il suo numero però compariva in molti telefoni di richiedenti asilo arrivati nel Regno Unito: a volte veniva salvato col nome Scorpion, altre volte direttamente con l’immagine di uno scorpione.
L’inchiesta giornalistica alla base di To Catch a Scorpion è stata curata dalla giornalista investigativa di BBC News Sue Mitchell e dal suo collaboratore Rob Lawrie. To Catch a Scorpion è stato pubblicato nell’ambito di Intrigue, una serie di podcast di inchieste giornalistiche che BBC cura dal 2017. Le puntate di To Catch a Scorpion sono 8: BBC aveva pubblicato le prime tre il 3 maggio, e le ultime cinque, compresa quella finale che contiene un’intervista a Majeed, venerdì 10.
Per mesi Mitchell e Lawrie avevano cercato di mettersi in contatto con Majeed, di cui si erano perse le tracce da tempo: per alcuni viveva in Turchia, altri dicevano che avesse avviato una nuova gang che si occupava di organizzare viaggi di richiedenti asilo dalla Turchia all’Italia, una rotta di cui i giornali si occupano poco ma che è attiva da anni. Alla fine Mitchell e Lawrie lo hanno rintracciato a Sulaymaniyah, nel Kurdistan iracheno, dove Majeed sembra gestire un’attività per il trasferimento di soldi all’estero.
Dopo alcune trattative Majeed ha dato appuntamento a Mitchell e Lawrie in un centro commerciale della città, e i due lo hanno intervistato davanti a un caffè. Non è ancora chiaro perché abbia accettato di farsi intervistare. Parlando con BBC Majeed ha respinto buona parte delle accuse nei suoi confronti, sostenendo che all’interno della gang si occupasse soltanto di gestire i soldi e di questioni logistiche: a suo dire, insomma, non ne era il capo.
Dopo il suo arresto la magistrata della procura federale belga Ann Lukowiak ha detto a BBC News che ora Majeed dovrà «rispondere direttamente dei crimini compiuti». Non è ancora chiaro se le autorità belghe abbiano intenzione di chiedere l’estradizione di Majeed a quelle irachene.