La strana lettera di scuse del generale Roberto Vannacci a Paola Egonu
È piena di dichiarazioni di senso opposto a quello che Vannacci dice di solito: la pallavolista l'aveva querelato per alcune frasi del libro “Il mondo al contrario”
Il generale Roberto Vannacci, candidato alle elezioni europee con la Lega e diventato famoso per aver pubblicato un libro pieno di informazioni false, razziste e omofobe, ha inviato una lettera di scuse alla nota pallavolista Paola Egonu, che alcuni mesi fa lo aveva querelato proprio per alcune frasi sul suo conto pubblicate nel libro.
La lettera contiene diversi complimenti a Egonu per la sua carriera sportiva, oltre a dichiarazioni di senso opposto a quelle che Vannacci ha pubblicato nel libro che lo ha reso famoso, Il mondo al contrario, e a quelle che dice durante incontri pubblici o interviste. «Ritengo che le diversità e le differenze di religione, di cultura, di origini, di etnia rappresentino una ricchezza per la società», scrive per esempio Vannacci nella lettera a Egonu.
In un altro passaggio della lettera però Vannacci ringrazia Egonu in quanto «persona che, per quanto di origini diverse, ha scelto di rappresentare il nostro paese». Egonu è nata a Cittadella, in provincia di Padova, dove è cresciuta e ha iniziato a giocare a pallavolo. In questa frase Vannacci sembra ribadire la convinzione razzista secondo cui soltanto le persone bianche o comunque di origine europea possono dirsi italiane a pieno titolo. Del resto in Il mondo al contrario aveva scritto che i «tratti somatici» di Egonu «non rappresentano l’italianità».
La lettera di Vannacci si conclude così:
«Spero, signora Egonu, di avere compiutamente esplicato il senso delle mie espressioni e mi rallegrerei se in futuro, a sua discrezione, fosse possibile un amichevole incontro tra noi che mi permetta di esprimerle a voce i miei più sinceri sentimenti di viva cordialità e chiederle un autografo».
Della querela di Egonu si sta occupando la procura di Lucca, che al tribunale aveva chiesto l’archiviazione del caso. Egonu però si era opposta all’archiviazione, e il giudice per le indagini preliminari ha fissato per il 14 giugno una prima udienza in cui ascoltare la tesi della procura e dei difensori di Egonu.