L’Italia maschile di pallamano sarà ai Mondiali, e non è cosa da poco
Si è qualificata per quelli del 2025 quasi trent'anni dopo l'ultima e unica volta, grazie anche ad alcune novità introdotte dalla federazione
La nazionale italiana maschile di pallamano si è qualificata ai prossimi Campionati mondiali, che si terranno dal 14 gennaio al 2 febbraio 2025 in Croazia, Danimarca e Norvegia. Nella sua storia era successo solamente un’altra volta, nel 1997, ed è quindi un risultato molto importante per uno sport che storicamente in Italia non ha avuto grande successo di praticanti, di pubblico e, quindi, di risultati.
Per ottenere la qualificazione, l’Italia aveva prima eliminato la Turchia grazie a un solo gol di scarto (a novembre aveva perso 37-28 in Turchia, ma aveva poi vinto 37-27 in casa, al centro tecnico federale di Chieti), poi ha eliminato il Belgio con due vittorie (29-25 e 33-31) e infine ha vinto entrambe le partite anche contro il Montenegro (32-26 a Chieti e 34-32 in Montenegro). Dopo la vittoria ottenuta a Podgorica davanti a 6mila tifosi del Montenegro, il capitano Andrea Parisini ha detto: «Abbiamo scritto la storia. Spero che questo passo possa far scoprire alla gente che questo sport esiste e che ci sono ragazzi che fanno grandi sacrifici per farlo e per farsi conoscere».
In effetti la pallamano in Italia è ancora uno sport poco praticato e seguito, soprattutto se confrontato con altri sport di squadra (il calcio, la pallacanestro e la pallavolo) e al successo che lo sport ha in altri paesi vicini come la Francia, le cui nazionali maschile e femminile hanno vinto il torneo alle Olimpiadi di Tokyo del 2021 (la nazionale maschile francese ha vinto tre delle ultime quattro Olimpiadi, peraltro). Secondo i dati più recenti del Comitato olimpico italiano, nella stagione 2021-2022 la Federazione italiana della pallamano (la Figh) aveva poco più di 11mila atleti tesserati, cioè persone che praticano lo sport a livello agonistico in Italia. Per avere un confronto, la Fipav, la federazione pallavolistica, ne aveva 285mila, mentre quelli della pallacanestro erano poco più di 232mila.
Riccardo Trillini, che dal 2017 è il direttore tecnico delle nazionali e l’allenatore di quella maschile, cinque anni fa spiegava che in questo sport l’Italia «aveva perso il treno negli anni Novanta: mentre le altre nazioni si attrezzavano nel professionismo con tecnici e strutture adeguate, noi non abbiamo sfruttato quel momento di cambiamento». Mancavano i luoghi dove giocare a pallamano, anche per il fatto che in molti casi non si potevano usare le stesse palestre impiegate per il basket perché il campo di pallamano è lungo 40 metri, mentre quello di basket 28. La nazionale non aveva un centro federale in cui allenarsi e ospitare le partite di casa. Non c’era nemmeno un’adeguata comunicazione e copertura televisiva che permettesse alle persone di seguire la pallamano e quindi di appassionarsi allo sport.
Negli ultimi anni, però, è cominciato a cambiare qualcosa. Dal 2021-2022 le partite della nazionale vengono trasmesse su Sky, grazie a un accordo tra l’emittente e la federazione (spesso si vedono anche sui canali della Figh). Il 3 settembre 2021 è stata inaugurata la “Casa della pallamano”, il centro federale di Chieti, in Abruzzo, dove ora possono allenarsi tutte le nazionali (maschile, femminile, e tra queste le varie categorie divise per età). Sempre nell’estate del 2021 la Figh ha creato il Campus Italia, cioè una squadra formata solo da ragazzi italiani under 19 che attualmente gioca nella Serie A Silver (cioè la seconda divisione). È un modo utile per far giocare assieme i giovani in campionati di categoria, già visto in altri sport: nella pallavolo, per esempio, c’è il Club Italia sia maschile sia femminile (attualmente giocano in Serie A2 e in B1).
Anche prima del Campus Italia, aveva cominciato a formarsi una nuova generazione di giocatori italiani molto promettenti, alcuni dei quali avevano fatto esperienza in campionati di livello più alto, anche se non in Italia. Circa la metà dei giocatori della nazionale che si è qualificata ai Mondiali infatti attualmente gioca all’estero: questo da un lato ha un po’ privato il campionato italiano di giocatori di valore, ma dall’altro ha permesso loro di fare esperienza in contesti più competitivi, e quindi di migliorare e di far migliorare la nazionale. I progressi degli ultimi anni hanno portato alla storica qualificazione ai Mondiali del 2025 per l’Italia maschile (non si è qualificata invece per le Olimpiadi di Parigi), mentre lo sviluppo della nazionale femminile e delle giocatrici di pallamano italiane è ancora molto indietro.