Le gravi alluvioni nell’isola di Sumatra, in Indonesia
Hanno causato almeno 37 morti: le forti piogge hanno anche portato a valle la lava fredda del Monte Marapi, il vulcano più attivo dell'area
Almeno 37 persone sono morte e 18 sono ancora disperse in seguito a grosse alluvioni nell’isola di Sumatra, nell’ovest dell’Indonesia. Le forti piogge di sabato hanno allagato diversi paesi e hanno anche provocato la discesa a valle di lava fredda (un misto di materiale vulcanico e pietre che si distacca dalle pendici di un vulcano in caso di forte pioggia). La lava, che proveniva dal Monte Marapi, il vulcano più attivo dell’isola, ha travolto i distretti di Agam e Tanah Datar, danneggiando più di cento case, moschee ed edifici pubblici.
La frana e le inondazioni sono iniziate nella notte fra sabato e domenica. Secondo quanto riportato dall’Agenzia nazionale di ricerca e soccorso, nel pomeriggio di domenica i soccorritori avevano già recuperato 19 corpi a Canduang, il paese più colpito che si trova nel distretto di Agam, e avevano recuperato altre nove persone già morte nel distretto di Tanah Datar.
Inondazioni e frane sono sempre più comuni in Indonesia, specialmente nell’area intorno al Monte Marapi. A febbraio del 2024 inondazioni simili avevano danneggiato moltissime case nel distretto di Tanah Datar, a Sumatra, e l’avevano fatto di nuovo a marzo: in quel caso erano morte almeno 26 persone. Ad aprile almeno 18 persone erano morte a causa di frane provocate da forti piogge sull’isola di Sulawesi. In seguito a questi disastri c’erano state migliaia di persone sfollate.
Secondo diversi esperti questo aumento dei fenomeni naturali estremi sarebbe da attribuire almeno in parte all’attività umana. Wengki Purwanto, direttore della sezione di Sumatra occidentale del Forum indonesiano per l’ambiente, ha detto a BBC News che «le alluvioni improvvise e le frane di lava fredda continuano a ripetersi e ad aumentare di intensità a causa dell’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e dello sviluppo disordinato».