In Lituania si vota per l’elezione del presidente
Ci sono otto candidati, ma nei fatti se la giocano il presidente uscente Gitanas Nauseda e la prima ministra Ingrida Simonyte, che in campagna elettorale hanno puntato molto sul tema della sicurezza nei confronti della Russia
Domenica in Lituania si tengono le elezioni presidenziali. Ci sono otto candidati, ma i favoriti sono il presidente uscente Gitanas Nauseda, in carica dal 2019, e la prima ministra Ingrida Simonyte. Nauseda è in vantaggio nei sondaggi, ma anche a causa della presenza di molti candidati difficilmente riuscirà a ottenere almeno il 50 per cento dei voti necessari per essere eletto al primo turno. È quindi probabile che si vada al ballottaggio, che dovrebbe tenersi il 26 maggio e che potrebbe dunque essere tra Nausėda e Simonyte. I due si erano già contesi la presidenza al ballottaggio nel 2019, quando Nauseda aveva vinto con il 66,5 per cento dei voti.
Il tema che più ha caratterizzato la campagna elettorale è stato quello della sicurezza, soprattutto nei confronti della Russia, la cui guerra in Ucraina preoccupa molto l’opinione pubblica lituana. La Lituania – così come anche gli altri paesi baltici, l’Estonia e la Lettonia – è esposta all’aggressività russa per ragioni geografiche e storiche: si trova molto vicino alla Russia (peraltro confina con l’exclave russa di Kaliningrad) e faceva parte dell’Unione Sovietica, da cui si dichiarò indipendente nel 1990, entrando poi a far parte dell’Unione Europea e della NATO.
La questione della sicurezza è stata particolarmente dirimente nella campagna elettorale perché è forse l’ambito in cui l’azione del presidente lituano è più impattante: nel sistema istituzionale della Lituania il presidente ha il ruolo di comandante supremo delle forze armate, e i suoi compiti principali sono la supervisione della politica estera e delle politiche di sicurezza.
Nauseda partecipa come candidato indipendente: ha 59 anni, è un economista che ha lavorato per grandi banche d’affari e ha anche insegnato all’università. È un convinto sostenitore dell’Ucraina nella guerra contro la Russia e nel corso del suo mandato ha più volte fatto commenti espliciti sul presidente russo Vladimir Putin. Per esempio, quando a marzo uno dei più stretti collaboratori di Alexei Navalny – il principale oppositore politico di Putin, morto a febbraio in circostanze poco chiare una prigione siberiana – era stato aggredito in Lituania Nauseda aveva commentato: «Posso dire solo una cosa [al presidente russo Vladimir] Putin: qui nessuno ha paura di te».
La sua più forte avversaria è l’attuale prima ministra Ingrida Simonyte, 49 anni, che è l’unica donna candidata e che i sondaggi danno al 14 per cento, contro il 30 per cento di Nauseda. È candidata con il partito di centrodestra TS-LKD (Unione della Patria – Democratici cristiani di Lituania). Anche Simonyte è una sostenitrice dell’Ucraina, e come Nauseda propone di aumentare la spesa per la difesa ad almeno il 3 per cento del Prodotto Interno Lordo (PIL) della Lituania (rispetto al 2,75 previsto per quest’anno), per finanziare la modernizzazione dell’esercito.
Pur concordando sulla politica estera, i due principali candidati hanno posizioni diverse su altri temi, come i diritti civili, su cui Nauseda si è dimostrato più conservatore e Simonyte più progressista: per esempio è contrario alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, che in Lituania non sono ancora possibili e che invece sono sostenute da Simonyte.
Quest’anno in Lituania si svolgeranno anche le elezioni parlamentari, previste per il prossimo 13 ottobre.
– Ascolta Globo: La guerra in Ucraina sta andando come voleva Putin?, con Davide Maria De Luca