Il nuovo presidente di Panama ha annunciato che espellerà i migranti che entreranno nel paese per raggiungere gli Stati Uniti
Giovedì il presidente eletto di Panama, José Raúl Mulino, ha annunciato l’intenzione di espellere tutti i migranti che entreranno nel paese attraverso la giungla di Darién, lungo la rotta più percorsa che dai paesi dell’America meridionale e centrale porta verso gli Stati Uniti. Mulino, del partito conservatore Realizando Metas, ha vinto domenica le elezioni presidenziali nel piccolo paese dell’America centrale abitato da 4,5 milioni di persone, che confina con Colombia e Costa Rica: assumerà l’incarico il 1° luglio.
Nel 2023 oltre 520mila persone, in maggioranza venezuelane, hanno provato a attraversare l’inospitale giungla, dove alle difficoltà ambientali si aggiunge la presenza di bande criminali che aggrediscono, stuprano e uccidono i migranti. Secondo le cifre ufficiali nel primo trimestre del 2024 i migranti sono stati 110mila, mentre nel 2023 sono stati il doppio rispetto ai migranti che nello stesso anno hanno cercato di raggiungere l’Europa dal Nord Africa e dal Medio Oriente.
L’aumento del numero dei migranti in transito ha obbligato il governo panamense a investire risorse per assisterli ed è diventato un tema della campagna elettorale. Mulino aveva annunciato in campagna elettorale l’intenzione di «chiudere» il Darién, una foresta che si sviluppa su 266 chilometri di larghezza e che ha una superficie di quasi 6mila chilometri quadrati. Giovedì ha detto che rimanderà nei paesi di origine tutti i migranti che entreranno illegalmente nel paese, anche se non ha chiarito come intende realizzare questa complessa operazione.
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