Le foto di Porto Alegre allagata, in Brasile
Dove sono in corso forti piogge che hanno causato una delle più gravi inondazioni della storia recente del paese
Nel sud del Brasile sono in corso da giorni forti piogge che hanno causato alcune delle più gravi inondazioni della storia recente del paese: hanno colpito soprattutto lo stato meridionale del Rio Grande do Sul, in cui vivono circa 11 milioni di persone, con città sommerse dall’acqua, strade bloccate, dighe collassate e aeroporti chiusi. Alcune delle conseguenze più gravi sono in corso a Porto Alegre, la capitale dello stato, che ha circa 1 milione e 400mila abitanti.
Le inondazioni in corso hanno causato finora la morte di 105 persone, con almeno 130 dispersi e 164mila sfollati. Hanno colpito quasi 500 città dello stato del Rio Grande do Sul. A Porto Alegre è stato chiuso l’aeroporto, i mezzi pubblici sono fermi e le strade allagate. La città si trova sul fiume Guaiba, che è esondato; secondo dati forniti dal sindaco, il fiume ha raggiunto in città un livello di oltre 5 metri, superando di oltre un metro e mezzo uno storico livello raggiunto durante una grossa alluvione nel 1941.
L’allagamento della città ha costretto moltissime persone ad abbandonare le proprie case, sistemandosi per strada e portando con sé borse e carrelli della spesa con dentro le proprie cose. Altri si sono arrangiati uscendo dalle case a nuoto o su materassini gonfiabili. Chi era in sedia a rotelle è stato trasportato da parenti o passanti attraverso le strade allagate.
Le inondazioni hanno ostacolato anche le consegne di una serie di beni di prima necessità: nei supermercati scarseggia l’acqua potabile in bottiglia e ci sono persone che stanno dormendo per strada e faticano a trovare del cibo. Diverse persone sono state soccorse con mezzi militari: sia imbarcazioni che elicotteri, dato che molte sono rimaste intrappolate sui tetti delle case e hanno atteso lì i soccorsi.
Nel frattempo in città sono stati allestiti rifugi in palestre e scuole, con distese di materassi e scatoloni sui pavimenti e distribuzioni di cibo e vestiti da parte di volontari e volontarie. Ai soccorsi, oltre al personale militare e ai servizi di emergenza, stanno partecipando anche moltissimi civili.
Martedì, nel frattempo, il parlamento del Brasile ha approvato un decreto che dichiara lo stato di calamità naturale nello stato del Rio Grande do Sul fino alla fine dell’anno: il decreto consentirà al governo, guidato da Luiz Inácio Lula da Silva, di stanziare più rapidamente e facilmente fondi per gestire l’emergenza e ricostruire le città colpite.
Nei prossimi giorni, in Brasile, è previsto ulteriore maltempo, con forti piogge, grandine, temporali e venti molto forti, che potrebbero portare a ulteriori inondazioni e a un aggravamento della situazione. I fenomeni climatici estremi in corso sono stati in parte attribuiti all’influenza di “El Niño”, l’insieme di fenomeni atmosferici che si verifica periodicamente nell’oceano Pacifico e ha conseguenze sul clima di gran parte del pianeta, contribuendo tra le altre cose ad aumentare la temperatura media globale.
Secondo Mercedes Bustamante, scienziata dell’Università di Brasilia intervistata dal New York Times, in Brasile gli effetti di El Niño sono stati aggravati dal cambiamento climatico e da azioni umane come la deforestazione e da uno sviluppo dell’urbanizzazione poco attento alla sostenibilità e alla gestione di situazioni di emergenza come quella in corso.