Joselu ha fatto un giro lunghissimo
L'attaccante spagnolo è tornato al Real Madrid 12 anni dopo la prima volta, e a 34 anni ha segnato la doppietta decisiva per far arrivare la squadra in finale di Champions League
Mercoledì sera il Real Madrid ha vinto 2-1 contro il Bayern Monaco e ha raggiunto la finale di Champions League per la diciottesima volta nella sua storia (un record, e anche molto notevole): a Londra, nello stadio di Wembley, il primo giugno giocherà contro il Borussia Dortmund. Come è accaduto diverse altre volte nel recente passato, il Real ha vinto con una rimonta abbastanza eccezionale, visto che a tre minuti dalla fine stava perdendo 1-0, un risultato che l’avrebbe eliminato. Poi all’88esimo e al 91esimo ha segnato una doppietta il 34enne attaccante spagnolo José Luís Sanmartín Mato, conosciuto come Joselu, sicuramente il giocatore meno atteso tra i tanti campioni di cui dispone il Real Madrid.
Quella di Joselu è una storia particolare e sorprendente soprattutto per come è arrivato, a 34 anni, a decidere una partita così importante, dopo una carriera abbastanza modesta: fino a quest’anno aveva sostanzialmente solo tifato per il Real Madrid senza mai davvero giocarci, a parte qualche partita molti anni fa, anche se con la speranza mai nascosta di riuscire un giorno a tornarci. Due anni fa per esempio, quando aveva 32 anni e giocava nell’Espanyol (una squadra che oggi fa la Serie B spagnola), andò a Parigi a vedere la finale di Champions League tra Real Madrid e Liverpool da semplice tifoso. Ieri è stato lui, con la sua doppietta, a essere decisivo per far arrivare il Real Madrid in finale.
Com’è cambiata la vita di Joselu negli ultimi due anni
Nato a Stoccarda, in Germania, Joselu tornò con la sua famiglia in Spagna quando aveva quattro anni e cominciò a giocare nelle giovanili del Celta Vigo. Nel 2010, a vent’anni, fu acquistato dal Real Madrid, che lo mise nella squadra delle riserve, il Real Madrid Castilla. Con il Castilla Joselu segnò in tutto 40 gol in 73 partite, contribuendo alla promozione della squadra dalla Segunda División B alla Segunda División (l’equivalente delle nostre Serie C e Serie B).
In quel periodo giocò anche due spezzoni di partita con la prima squadra del Real Madrid: dieci minuti nel campionato spagnolo contro l’Almería e tredici minuti nella Coppa del Re contro il modesto Ponferradina. Entrò sempre al posto di Karim Benzema e in entrambe le partite segnò un gol, ma sempre quando il risultato era già ampiamente a favore del Real Madrid (nella prima segnò il gol dell’8-1, nella seconda il quarto gol del Real nel 5-1 finale). Nell’estate del 2012 il Real Madrid, che aveva in squadra molti attaccanti forti come Cristiano Ronaldo, Karim Benzema e Gonzalo Higuaín, lo cedette all’Hoffenheim, in Germania. Da quel momento, iniziò per Joselu una carriera non particolarmente brillante, divisa tra Germania, Inghilterra e Spagna: cambiò molte squadre, facendo sempre alcuni gol ma non abbastanza per essere considerato un attaccante di alto livello e senza mai eccellere.
Segnò 5 gol in campionato con l’Hoffenheim, 9 con l’Eintracht Francoforte, 8 con l’Hannover, 4 in Inghilterra con lo Stoke City e il Newcastle. Nell’estate del 2019, dopo esserci brevemente passato per un prestito al Deportivo La Coruña, tornò definitivamente in Spagna all’Alavés. In quel momento Joselu aveva 29 anni e non aveva ancora giocato un campionato da “doppia cifra” (cioè in cui aveva segnato almeno dieci gol). All’Alavés però cominciò finalmente a essere più continuo: segnò 11 gol in campionato nel 2019-2020, altri 11 nella stagione successiva e poi 14 nella Liga 2021-2022.
La doppietta di Joselu al Bayern Monaco
Passò quindi all’Espanyol, la seconda squadra per importanza della città di Barcellona, dove la scorsa stagione segnò 16 gol in 34 partite di campionato (nonostante questo, l’Espanyol retrocesse in Segunda División). Grazie a questo rendimento riuscì, a 32 anni, a esordire nella nazionale spagnola. Come anni prima con il Real Madrid, impiegò pochi minuti per fare gol: il 25 marzo entrò all’81esimo minuto di Spagna-Norvegia e segnò una doppietta, decisiva per il 3-0 finale.
La scorsa estate, nel 2023, il Real Madrid doveva sostituire l’attaccante francese Karim Benzema, considerato uno dei migliori della sua epoca in quel ruolo e da quattordici anni nel club, vincitore del pallone d’oro nel 2022 e autore di 354 gol con il Real. L’idea della dirigenza, che punta sempre ad avere in squadra i migliori giocatori al mondo, era quella di prendere al suo posto un altro attaccante francese molto forte ma più giovane, Kylian Mbappé. Per ragioni di contratto, però, Mbappé rimase al Paris Saint-Germain, promettendosi di fatto al Real Madrid per la stagione successiva.
Sapendo che l’anno dopo sarebbe probabilmente arrivato Mbappé, e avendo già speso 100 milioni di euro per acquistare l’inglese Jude Bellingham, il Real Madrid ripiegò quindi su Joselu, prendendolo in prestito per un anno dall’Espanyol. Probabilmente la dirigenza vide in lui un attaccante poco costoso, dal rendimento sicuro anche se non eccezionale, e che non si sarebbe lamentato se fosse finito spesso in panchina. In più, Joselu in questi anni è rimasto un grande tifoso del Real Madrid. Nell’estate 2012, poco dopo aver lasciato il Real, quando era in Germania chiese su Twitter se qualcuno potesse passargli un link per guardare in streaming la partita di Supercoppa spagnola tra Real Madrid e Barcellona (il contesto di questa richiesta non è chiarissimo: forse lo aveva fatto perché sulla tv tedesca non la trasmettevano).
Joselu è passato quindi dalla possibilità di fare la Serie B spagnola con l’Espanyol a giocare la Champions League con la squadra più vincente di sempre, della quale era tifoso. Con il Real ha giocato fin qui una stagione normale, che non si è fatta notare né in positivo né in negativo: anche aiutato dall’altissimo livello di talento della squadra, ha segnato 9 gol in campionato e, con i due di ieri, 5 in Champions League. Ne ha anche sbagliati diversi, però: nella partita di Champions contro il Napoli, quando segnò il gol del 4-2 nei minuti di recupero dopo aver fallito diverse occasioni, quasi si scusò con i tifosi per i precedenti errori.
Joselu insomma non è l’esempio di giocatore molto talentuoso che l’esigente pubblico del Real Madrid è abituato a veder giocare, però i tifosi hanno apprezzato da subito l’impegno messo in campo nei minuti in cui Ancelotti lo ha fatto giocare. L’allenatore italiano ha schierato quasi sempre Bellingham, che sarebbe un centrocampista, in posizione di attaccante ma con libertà di muoversi in più zone del campo (o “falso nove”, come si dice in questi casi). Joselu quindi è stato spesso una riserva, ma è riuscito a sfruttare bene le sue occasioni. Contro il Bayern Monaco, nella partita finora più importante della sua carriera, è entrato all’81esimo: dieci minuti dopo aveva segnato i due gol decisivi per la rimonta del Real Madrid e la conquista della finale di Champions League.