La nuova legge ucraina per arruolare nell’esercito alcune categorie di detenuti
Quelli condannati per reati non gravi, che in cambio otterranno la libertà condizionale: è un modo ulteriore per far fronte alla grave scarsità di soldati nella guerra contro la Russia
Mercoledì il parlamento ucraino ha approvato una legge che dà la possibilità ai detenuti condannati per alcuni tipi di reati non gravi di arruolarsi nell’esercito e combattere contro la Russia: in cambio, alla fine della guerra i detenuti otterranno il rilascio in libertà condizionale. La mobilitazione avverrà su base volontaria e possono proporsi solo detenuti a cui mancano meno di tre anni dalla fine della loro pena. Sono inoltre esclusi i detenuti che sono stati condannati per violenza sessuale, per omicidio premeditato o pedofilia, ma anche gli ex politici e i funzionari del governo condannati per corruzione.
Prima di entrare ufficialmente in vigore la legge deve essere firmata da Ruslan Stefanchuk, presidente del parlamento monocamerale ucraino, e dal presidente Volodymyr Zelensky. Secondo i legislatori la misura potrebbe portare al reclutamento di 10mila persone.
Questa pratica ricorda quella adottata dalla Russia fin dai primi tempi della guerra, ma con importanti differenze: il regime di Vladimir Putin aveva promesso la totale amnistia ai detenuti che avessero trascorso un periodo di almeno sei mesi nell’esercito russo a combattere in Ucraina. Il gruppo di mercenari Wagner, in particolare, aveva fatto grande utilizzo del reclutamento dei detenuti. Il provvedimento russo, al contrario di quello ucraino, non faceva distinzione sui tipi di reato, e ha consentito la liberazione, dopo il servizio militare, di persone accusate di omicidio o di altri crimini gravi. Soltanto negli scorsi mesi il provvedimento russo è stato reso più stringente.
La mobilitazione di nuove forze per l’esercito ucraino è un tema in discussione da tempo nel paese, che divide militari, politici e opinione pubblica. L’esercito ucraino è sempre più a corto di soldati, oltre che di mezzi, e i vertici militari hanno più volte detto che sarebbero necessari 500mila nuovi soldati per fornire ricambio a quelli impegnati da oltre due anni in prima linea e per rispondere alle offensive russe. Per questo motivo a metà aprile il parlamento aveva approvato, dopo averla bloccata per mesi, una legge per riformare le regole per il reclutamento dei civili nelle forze armate, abbassando ad esempio l’età di leva da 27 a 25 anni.
Il reclutamento nell’esercito dei detenuti è un ulteriore tentativo di allargare le forze a disposizione. «L’unico modo per sopravvivere a questa guerra totale contro un nemico con più risorse è di consolidare tutte le forze», ha scritto sui social media Olena Shulyak, la leader di Servitore del popolo, il partito del presidente Volodymyr Zelensky.
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