Il ritorno delle commedie romantiche
Dopo il periodo di gloria tra gli anni Novanta e Duemila sembra essere di nuovo un genere interessante per Hollywood, e ne stanno uscendo un po'
Da alcuni mesi è stato descritto dalla stampa specializzata il ritorno di un genere di film che era stato a lungo trascurato: quello delle commedie romantiche o rom com. Quella che ha avuto più successo è stata Tutti tranne te, una tradizionalissima commedia d’amore con Sydney Sweeney e Glen Powell, che è uscita nei cinema italiani a gennaio e ha avuto un grosso successo in tutto il mondo, con un incasso di 219 milioni di dollari. Ma ce ne sono state diverse altre: da The Idea of You, con Anne Hathaway, da poco uscita su Prime Video, a Coincidenze d’amore, che è uscita in Italia ad aprile ed è scritta, diretta e interpretata dall’attrice diventata il simbolo delle commedie romantiche degli anni Novanta: Meg Ryan.
«Ho sentito un cambiamento di recente, un cambiamento nell’atmosfera», ha scritto sull’Hollywood Reporter Erin Carlson, giornalista e autrice di un saggio sulle commedie romantiche. «Un profumo sottile e vagamente nostalgico nell’aria: non è prepotente come il mercato patinato delle commedie romantiche degli anni Novanta o giù di lì, ma è comunque luminoso, caldo e fa bene all’umore». In effetti, per quanto sia evidente lo sforzo e il fenomeno sia solo all’inizio, al momento nessuno di questi tentativi si è vagamente avvicinato, dal punto di vista della critica almeno, ai grandi successi di venti o trent’anni fa.
Quando si parla di rom com ci si riferisce solitamente a quel sottogenere della commedia in cui la trama si basa su una storia d’amore: al tema sentimentale e amoroso quindi si uniscono spesso elementi tipici del genere, come imbrogli, incomprensioni ed equivoci. Le rom com iniziano solitamente con la promessa di un grande amore, continuano con un allontanamento dovuto a ostacoli di vario tipo e finiscono con un chiarimento e il lieto fine.
Il grande periodo delle commedie romantiche viene solitamente inquadrato tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila. Solo per citare alcuni dei titoli più famosi del genere: Harry ti presento Sally uscì nel 1989, Notting Hill nel 1999, Il diario di Bridget Jones nel 2001 e Come farsi lasciare in 10 giorni nel 2003. In mezzo ci sono state, tra le centinaia, Insonnia d’amore (1993), Il matrimonio del mio migliore amico (1997), C’è posta per te (1998), Dieci cose che odio di te e Se scappi ti sposo (1999), e Tutto può succedere (2003) ma si potrebbe continuare l’elenco a lungo. Un ruolo centrale nel definire il genere in quegli anni lo ebbe la prolifica autrice, regista e produttrice Nora Ephron, con la sua scrittura riconoscibile e ben bilanciata tra il comico e il commovente, ma anche attrici come Meg Ryan, Julia Roberts, Kate Hudson o attori come Hugh Grant e Matthew McConaughey.
Quello delle commedie romantiche comunque è sempre stato considerato un genere “minore”, perché piaceva soprattutto a un pubblico femminile. Questo faceva sì che le rom com venissero etichettate come film tutto sommato “di nicchia”, per quanto portassero al cinema milioni di persone e facessero ottimi incassi. A partire da una ventina d’anni fa l’attenzione verso le commedie romantiche ha cominciato a calare, un po’ per una generale stanchezza e un po’ anche perché molti attori famosi del genere cominciarono a orientarsi su ruoli diversi e considerati più impegnati. Julia Roberts, che ha recentemente recitato nella commedia romantica Ticket to Paradise con George Clooney, disse in realtà che ai tempi non aveva nulla contro questo genere ma il motivo per cui smise di fare rom com era che non aveva più trovato sceneggiature all’altezza di Notting Hill o Il matrimonio del mio migliore amico.
Nei primi anni Duemila le grandi case di produzione cominciarono a investire su un altro genere di film commerciale che potesse portare al cinema altrettante persone: quello dei supereroi. Il fatto, scrive Louisa Young sul Guardian, è che «mentre i colossali film sui supereroi sono costosissimi e complessi da realizzare, le commedie romantiche sono più veloci ed economiche, con effetti speciali minimi o assenti, una logistica semplice e buone opportunità per proporre poi degli spin-off»: uno dei motivi per cui è probabilmente sembrata una buona idea provare a farne di nuove.
Le commedie romantiche comunque non erano sparite del tutto: negli ultimi vent’anni sono state un genere in cui si è investito poco e che si è visto poco al cinema, col risultato che a rappresentarlo sono stati soprattutto film con poco budget e attori poco conosciuti, distribuiti prevalentemente sulle piattaforme di streaming. Questo ha fatto sì che la qualità rimanesse mediamente bassa, ma ha permesso al contempo che venisse fatta molta sperimentazione, nel tentativo di superare alcuni cliché e alcuni meccanismi narrativi diventati nel frattempo poco apprezzabili dalle nuove generazioni di spettatori: per esempio raccontando storie di coppie non eterosessuali, di amici che fanno sesso senza essere innamorati o storie di amore e malattia.
Le commedie romantiche uscite negli ultimi mesi non sembrano invece contenere trovate particolarmente innovative o moderne: al contrario si attengono abbastanza fedelmente a quello che piaceva un tempo, adattandolo ad alcune esigenze più contemporanee, con l’effetto di proporre trame curiosamente molto simili tra loro.
Nei rispettivi film (Coincidenze d’amore e Ticket to Paradise), Meg Ryan e Julia Roberts interpretano due donne che si ritrovano costrette a passare del tempo con i rispettivi ex: Ryan in un aeroporto durante una tormenta e Roberts sull’isola di Bali per il matrimonio della figlia. Una trama molto simile è anche quella di Mother of the Bride, con Brooke Shields, che esce a maggio negli Stati Uniti, in cui due ex fidanzati si ritrovano per caso dopo anni al matrimonio dei rispettivi figli (sempre su un’isola tropicale).
Tutti tranne te, che racconta la storia di un uomo e una donna che si trovano a passare del tempo nella stessa casa (per il matrimonio delle rispettive sorelle, sì, in una località di mare in Australia, sì) anni dopo essersi incontrati, piaciuti e allontanati a causa di un’incomprensione, riprende tutti gli elementi classici della più tradizionale delle commedie romantiche. Sweeney, che l’ha interpretato e prodotto, è una delle attrici esordienti più vicine ai canoni del genere, oltre a essere un riconosciuto sex symbol, e lo stesso vale per Powell, seppur meno noto.
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Il film è stato un successo di incassi, anche per via di una campagna promozionale massiccia e aggressiva, ma sul popolare aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha una valutazione di 55%: piuttosto scarsa. Lo stesso vale per Coincidenze d’amore, che ha 50%, e Ticket to Paradise con 56%.
L’unica tra queste uscite recenti che sembra salvarsi dalle pessime recensioni (con un 82% complessivo) è The Idea of You, la commedia romantica appena uscita su Prime Video e tratta dal romanzo omonimo di Robinne Lee. La protagonista è Anne Hathaway (che esordì al cinema proprio con una commedia romantica nel 2001, Pretty Princess) che interpreta una donna di quarant’anni divorziata che si innamora di una pop star poco più che ventenne (Nicholas Galitzine). La trama ricorda quella di Notting Hill, con tutte le difficoltà di una relazione tra una persona di successo e una persona con un lavoro normale, a cui si aggiunge però il tema della differenza d’età. Quest’ultimo elemento tornerà anche in un’altra commedia romantica in uscita quest’anno: A Family Affair, in cui Nicole Kidman ha una storia con Zac Efron, l’ex capo della figlia, che è anche in questo caso famoso e anche in questo caso molto più giovane.
Un’altra cosa che non è cambiata rispetto alle commedie romantiche di vent’anni fa è che si continua a puntare molto su attrici già famose del genere, motivo per il quale, forse, sono così ricorrenti intrecci basati su coppie che si rincontrano dopo la mezza età, o relazioni in cui lei ha più anni di lui. Qualche mese fa Kate Hudson ha detto in un’intervista televisiva che «è difficile convincere gli attori maschi famosi a fare commedie romantiche» e ha aggiunto che se si riuscisse ad avere gli stessi che recitano nei film della Marvel si potrebbe dare una nuova vera spinta al genere.
Il motivo per cui si ricorre così spesso all’espediente di costringere i personaggi nello stesso posto isolato, lontano dalla vita quotidiana (per ovvi motivi meglio se circondati da spiagge caraibiche e altri personaggi che si sposano) è legato probabilmente alla difficoltà di tornare a un tempo in cui internet, chat e app di incontri non fanno parte della storia. Erin Carlson scrive che «quello che le nuove commedie romantiche offrono è un ritorno a un tempo immaginato che non era scandito da smartphone e social network, dove regnano l’autenticità e la spontaneità e le interazioni sono reali».
Oltre alle intuizioni nel mondo della produzione cinematografica comunque ci sono diverse ragioni che rendono i tempi adatti a un ritorno e un investimento nelle rom com a lungo termine, e che fanno quindi sperare anche in qualche risultato più originale e di qualità. Una è che il genere romance in letteratura ha ultimamente portato diversi bestseller e successi inaspettati, grazie anche al contributo di TikTok. L’altro è che in generale si sta notando un ritorno alla moda e all’estetica degli anni a cavallo tra i Novanta e i Duemila, e a una generale nostalgia per tutto ciò che riguarda quel periodo, spinta dalla generazione che era giovanissima in quegli anni e che oggi influisce significativamente sui consumi culturali e commerciali. Infine, scrive Young, «sono tempi duri, e quando i tempi sono duri abbiamo bisogno esattamente di più commedie romantiche».
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