Avremo presto un coltellino svizzero senza coltello
L'azienda che lo produce creerà modelli sprovvisti di lama, per evitare che si possa considerare solo un'arma da taglio
Carl Elsener, amministratore delegato di Victorinox, l’azienda svizzera che produce il famoso coltellino svizzero, ha annunciato di stare progettando dei modelli di coltellino senza lama. È un cambiamento piuttosto significativo per l’azienda: da quando Victorinox ha iniziato a vendere coltelli, circa 130 anni fa, ha infatti realizzato più di 400 modelli diversi dei suoi coltellini svizzeri, tra cui alcuni con più di 70 funzioni: nella maggior parte dei casi, si tratta di modelli dotati di una lama.
In un’intervista data al Guardian, Elsener ha spiegato che produrre dei modelli senza lama consentirebbe all’azienda di adeguare la propria produzione alle norme adottate da molti paesi, che nella maggior parte dei casi impongono divieti o restrizioni alla possibilità di portare liberamente in giro questi oggetti. Secondo le leggi italiane, il coltellino svizzero rientra tra le cosiddette armi improprie, cioè quegli strumenti che possono essere usati per fare danni, ma a differenza delle armi proprie, che richiedono il porto d’armi, non sono fatti per quel preciso scopo. Le armi improprie come i coltellini svizzeri possono essere quindi portate fuori casa per motivi giustificati (detto ciò è difficile che si venga multati perché se ne ha uno con sé).
Elsener ha anche aggiunto che, in molti mercati importanti per Victorinox, il dibattito sull’esteso utilizzo delle armi da taglio in casi di omicidi o aggressioni ha finito per avere effetti negativi anche sulle vendite. Per esempio nei mesi scorsi i giornali britannici avevano dato molta attenzione all’omicidio del sedicenne Mikey Roynon, un talentuoso rapper pugnalato al collo durante una festa in casa a Bath.
Più in generale, capita spesso che la sola presenza della lama induca le persone a far rientrare il coltellino svizzero nella categoria delle armi da taglio, facendo passare in secondo piano le sue molte altre funzionalità. Da un lato eliminare la lama migliorerebbe l’immagine dell’azienda, dall’altro evidenzierebbe che il coltellino svizzero è prima di tutto un oggetto utile, e non un’arma in senso stretto.
Elsener ha anche in mente di realizzare dei prodotti differenziati e rivolti a determinati tipi di clienti. Da qualche anno per esempio l’azienda ha iniziato a commercializzare un coltellino che, seppur dotato della classica lama, è stato progettato specificamente per le persone appassionate di golf: adesso Elsner ha detto di volerne creare uno pensato per altre tipologie di sportivi, per esempio i ciclisti, che «hanno bisogno di tanti strumenti, ma non necessariamente di una lama».
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Il primo modello di coltellino svizzero fu creato da Karl Elsener I, titolare di un’azienda di strumenti chirurgici svizzera, che lo consegnò ai soldati svizzeri nel 1891, più di 130 anni fa: aveva in dotazione appunto un coltellino, un cacciavite, un alesatore (per rifinire o allargare i fori) e un apriscatole. Un secondo modello, per gli ufficiali, venne prodotto nel 1897 con l’aggiunta di un cavatappi e di una seconda lama.
Oggi i coltellini sono ancora in dotazione all’esercito svizzero, ma nel frattempo sono diventati celebri e molto riconoscibili anche tra le persone comuni. Sono insomma parte di quel ristretto gruppo di oggetti – come la moka, i libri o la bicicletta, per certi versi – che resistono al passare del tempo senza subire cambiamenti sostanziali e rimangono uguali a se stessi nonostante le rivoluzioni tecnologiche.
Per qualche anno l’azienda produttrice dei coltellini rimase senza nome, poi nel 1909 Elsener la chiamò Victoria, in memoria di sua madre, morta poco prima; nel 1921 aggiunse poi il suffisso “inox” in riferimento all’acciaio usato nei coltellini. In quegli anni la fornitura all’esercito fu presa in carico anche da un’altra azienda, quella del coltellinaio Theodore Wenger. Sembra che tra le due società, Victorinox e Wenger, non ci sia mai stata una vera rivalità, quanto piuttosto un’amichevole concorrenza, anche perché l’esercito ha sempre voluto dividere equamente gli ordini. Nel 2005, per alcuni problemi economici legati agli attentati dell’11 settembre del 2001, Wenger fu acquisita dalla Victorinox, di cui è oggi un’azienda sussidiaria.