La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Daniela Santanchè per truffa aggravata ai danni dell’INPS
Venerdì la procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per la ministra del Turismo Daniela Santanchè nell’ambito di una delle inchieste in cui è coinvolta, quella per truffa aggravata ai danni dell’INPS. Il rinvio a giudizio è l’atto con cui il magistrato che ha condotto le indagini chiede al giudice per l’udienza preliminare (gup) di mandare a processo una persona indagata: significa cioè che il magistrato ritiene che ci siano elementi validi a sostenere le accuse nei confronti di Santanchè. Ora spetterà al gup valutare se avviare o meno un processo.
Il caso riguarda irregolarità nella gestione dei fondi messi a disposizione dello Stato per la cosiddetta “cassa integrazione Covid”, uno dei principali strumenti adottati durante la pandemia per attenuare le sue conseguenze economiche sulle aziende. Le irregolarità riguarderebbero 13 dipendenti delle società Visibilia Editore, guidata da Santanchè fino al 2022, e Visibilia Concessionaria, per una presunta truffa da più di 120mila euro.
Il rinvio a giudizio è stato chiesto anche per altre due persone, tra cui il compagno della ministra Dimitri Kunz, e per le due società coinvolte nel caso.
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