Israele ha riaperto il varco di Erez
Il solo che collega il territorio israeliano con il nord della Striscia di Gaza, per far entrare nuovi aiuti umanitari
Israele ha riaperto il varco di Erez, l’unico che collega il territorio israeliano con il nord della Striscia di Gaza. Il governo israeliano aveva annunciato che avrebbe riaperto il varco già a inizio aprile, ma l’effettiva riapertura è avvenuta solo mercoledì. Prima dell’attacco di Hamas del 7 ottobre e della conseguente invasione israeliana, il varco di Erez era uno dei principali punti di frontiera di terra fra la Striscia e il territorio israeliano.
Il varco permetteva tra l’altro a migliaia di pendolari palestinesi di andare al lavoro. Ora è stato riaperto solo per far arrivare nella Striscia di Gaza camion di aiuti umanitari, dopo forti pressioni da parte della comunità internazionale (al momento gli aiuti arrivano nella Striscia attraverso il varco di Rafah, che confina con l’Egitto, e da quello di Kerem Shalom, che si trova nel sud di Israele): l’esercito israeliano ha fatto sapere che nel primo giorno di riapertura del varco sono entrati nella Striscia circa 30 camion che trasportavano cibo e forniture mediche provenienti dalla Giordania, dopo essere stati ispezionati dai soldati israeliani.
La riapertura del varco di Erez è avvenuta in coincidenza con la visita del segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken in Israele: Blinken sta discutendo con il governo israeliano per mediare un cessate il fuoco e per evitare che Israele invada la città di Rafah, l’ultima della Striscia di Gaza in cui l’esercito israeliano non è ancora entrato, e in cui nel frattempo si sono rifugiati circa 1,4 milioni di civili palestinesi.
Nei giorni scorsi Israele ha presentato una proposta di accordo che prevede la liberazione di 33 ostaggi in cambio di un cessate il fuoco di 40 giorni, ma Hamas per ora non ha risposto. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, comunque, ha detto che il successo o meno dei negoziati non cambierà i piani di Israele di invadere Rafah: martedì nel corso di un incontro con i familiari delle persone uccise o prese in ostaggio da Hamas nell’attacco del 7 ottobre, ha detto che Israele invaderà Rafah «con o senza un accordo» con Hamas.
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