Vari giornalisti e attivisti in Iran sono stati incriminati per un articolo di BBC sulla morte di Nika Shakarami
Vari giornalisti e attivisti in Iran sono stati incriminati per aver «pubblicato online informazioni di propaganda false e offensive» contro il governo del paese. Le persone coinvolte sono state convocate in procura per «fornire spiegazioni», ma non è chiaro quante siano.
Le accuse fanno riferimento alla pubblicazione da parte di BBC di un articolo che rivela informazioni riservate sulla morte di Nika Shakarami, la ragazza scomparsa e poi ritrovata morta nel 2022, nell’ambito delle grosse proteste contro il regime. Il governo dell’Iran aveva sempre sostenuto che Shakarami si fosse suicidata buttandosi da un palazzo, ma un documento ottenuto da BBC mostrerebbe che la ragazza fu aggredita e uccisa da tre uomini che lavoravano per le forze di sicurezza della Repubblica islamica.
L’agenzia di stampa iraniana Mizan, controllata dalla magistratura, ha descritto l’articolo di BBC (pubblicato lunedì) come «falso, non corretto e pieno di errori». Il ministro dell’Interno iraniano, Ahmad Vahidi, ha definito l’indagine «falsa e lontana dalla realtà». Almeno due giornalisti iraniani, Mohammad Parsi e Marzieh Mahmoodi, hanno detto di aver ricevuto notizia dell’incriminazione.
Nika Shakarami aveva preso parte alle manifestazioni contro il governo nate a causa della vicenda di Mahsa Amini, una donna di 22 anni originaria del Kurdistan iraniano morta il 16 settembre del 2022 a Teheran in circostanze poco chiare, dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa per non avere indossato correttamente il velo islamico, o hijab. La scomparsa e poi la morte di Shakarami erano state seguite dai giornali internazionali, e la sua foto era diventata uno dei simboli della lotta delle donne in Iran per avere maggiori libertà.