In Arabia Saudita l’attivista per i diritti delle donne Manahel al-Otaibi è stata condannata a 11 anni di carcere
Martedì le autorità saudite hanno confermato all’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani che Manahel al-Otaibi, un’attivista per i diritti delle donne in Arabia Saudita, è stata condannata a 11 anni di carcere per quelli che il governo saudita ha definito «reati di terrorismo». La condanna era stata emessa il 9 gennaio 2024 sulla base di una legge antiterrorismo che criminalizza l’uso di siti internet e social network per «trasmettere o pubblicare notizie, dichiarazioni, voci false o malevole o simili per commettere un crimine terroristico». È stata resa nota solo adesso.
Al-Otaibi, che ha 29 anni e faceva l’istruttrice di fitness, pubblicava spesso sui social media messaggi che riguardavano l’emancipazione femminile prima di essere arrestata nel novembre del 2022 per «il suo modo di vestirsi e il suo sostegno ai diritti delle donne». Ad aprile del 2024 aveva detto alla famiglia di essere stata sottoposta ad abusi fisici in prigione, ma le autorità saudite avevano negato queste affermazioni. Anche le sue due sorelle erano state perseguite per il loro attivismo: Fouz era stata accusata di non seguire il codice di abbigliamento ma era riuscita a scappare dall’Arabia Saudita prima di essere arrestata, mentre Maryam era stata arrestata e poi rilasciata nel 2017.
Quello di Manahel al-Otaibi è uno di tanti casi di donne in Arabia Saudita che sono state condannate a pene molto dure per essersi espresse sui social media. Fra queste ci sono Salma al-Shehab, Fatima al-Shawarbi e Sukaynah al-Aithan, condannate rispettivamente a 27 anni, 30 anni e 40 anni di carcere nel 2023, e Nourah al-Qahtani, condannata a 45 anni nel 2022. Le organizzazioni per i diritti umani Amnesty International e ALQST hanno fatto notare come queste condanne siano in contraddizione con la volontà espressa negli ultimi anni dal principe ereditario Mohammed bin Salman di allentare progressivamente le restrizioni a cui sono soggette le donne nel paese.