A Hong Kong un attivista transgender ha ottenuto una carta d’identità che tiene conto del suo cambio di genere, dopo una lunga causa
Lunedì, dopo una causa legale durata quasi sette anni contro l’amministrazione di Hong Kong, l’attivista transgender Henry Tse ha ottenuto una nuova carta d’identità che tiene conto del suo cambio di genere. A Hong Kong la carta di identità è indispensabile per svolgere la maggior parte delle attività quotidiane, così come per accedere a ospedali, bagni pubblici, edifici residenziali e banche: fino allo scorso anno però la legge stabiliva che, per ottenere un cambio del genere sul documento, le persone trans dovessero sottoporsi obbligatoriamente a un intervento di riassegnazione del sesso.
Nel febbraio del 2023, accogliendo il ricorso presentato da Tse contro il governo di Hong Kong, la Corte Suprema della città aveva stabilito che le persone transgender potessero ottenere un cambio del genere sulle loro carte d’identità senza doversi necessariamente sottoporre a un intervento chirurgico.
La decisione era stata considerata una vittoria per la comunità LGBTQ+ di Hong Kong dove, pur volendo essere riconosciute come appartenenti al genere in cui si identificano, molte persone trans non vogliono essere operate (per i rischi connessi all’operazione, per poter avere figli, per altre ragioni personali).