Per la prima volta in Italia è stato rilevato del fentanyl in una dose di eroina
Per la prima volta in Italia sono state trovate delle tracce di fentanyl, un oppiode sintetico che da anni negli Stati Uniti crea enormi problemi di salute pubblica. È accaduto nella zona di Perugia, dove il fentanyl è stato rilevato in una dose di eroina prelevata nell’ambito di un’attività di riduzione del danno, cioè quelle che danno assistenza alle persone tossicodipendenti fornendo loro, tra le altre cose, informazioni su come prendersi cura di sé usando servizi come mense e dormitori. In una nota inviata alle agenzie stampa, il ministero della Salute ha detto di aver ricevuto i risultati delle verifiche svolte dall’Istituto Superiore di Sanità il 24 aprile, e che il fentanyl rappresentava il 5 per cento del campione analizzato.
In seguito alla notizia è stato attivato il Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe (NEWS-D), coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga (DPA), che ha diffuso un’allerta rivolta a tutte le forze di polizia e a tutte le amministrazioni competenti.
Il fentanyl è un farmaco che fu sintetizzato per la prima volta negli anni Sessanta: produce effetti simili a quelli della morfina, tra cui una forte diminuzione della percezione del dolore, che però nel caso del fentanyl è particolarmente rapida. Insieme ad altri farmaci, viene usato per anestetizzare i pazienti prima delle operazioni chirurgiche e viene prescritto per i casi più gravi di dolore cronico. Gli oppioidi sono prodotti in maniera sintetica, mentre gli oppiacei, come la morfina, sono derivati dell’oppio, il lattice che si estrae dal papavero officinale. Cento microgrammi di fentanyl equivalgono più o meno a 30 milligrammi di morfina.
Negli ultimi anni le morti legate al consumo di cocaina sono aumentate, soprattutto negli Stati Uniti: la ragione principale è che, nella maggior parte dei casi, la cocaina viene mischiata proprio con il fentanyl.
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