Il primo ministro della Scozia Humza Yousaf si è dimesso
Ma resterà in carica finché il suo partito, l'SNP, non avrà nominato un successore: l'ha annunciato dopo che la settimana scorsa il governo aveva perso la maggioranza in parlamento
Lunedì Humza Yousaf ha annunciato che si dimetterà dall’incarico di leader del Partito Nazionale Scozzese (SNP) e da primo ministro della Scozia. Lo ha comunicato con un discorso tenuto nella sua residenza di Edimburgo, la Bute House. Yousaf ha detto però che rimarrà in carica come primo ministro finché il partito non avrà nominato un successore.
Le dimissioni di Yousaf non sono particolarmente sorprendenti, dato che da qualche giorno c’era grande agitazione nel governo: giovedì Yousaf aveva annunciato la fine dell’accordo che nel 2021 aveva permesso la formazione di una maggioranza di governo, sostenuta dal partito dei Verdi. L’accordo era stato firmato dall’allora prima ministra, Nicola Sturgeon, e prevedeva che ai Verdi venissero affidati due ministeri. Negli ultimi tempi però i rapporti tra SNP e Verdi si erano deteriorati, soprattutto dopo che il governo aveva deciso di annullare i piani per ridurre entro il 2030 le emissioni di CO2 del 75 per cento rispetto ai livelli del 1990.
Anche in seguito alla fine dell’accordo, Yousaf aveva detto di voler continuare a governare senza i Verdi, guidando quindi un governo di minoranza. Le opposizioni avevano però chiesto di organizzare due voti di sfiducia, uno su Yousaf e uno sul suo governo: alla fine il parlamento non ha votato, ma secondo molte indiscrezioni il primo ministro non avrebbe ottenuto la fiducia oppure, in ogni caso, si sarebbe trovato in difficoltà. Il voto di sfiducia sul ruolo di Yousaf non sarebbe stato vincolante, ma se il governo avesse perso la fiducia del parlamento sarebbe stato necessario trovare un nuovo primo ministro, oppure convocare nuove elezioni.
In parlamento l’SNP ha 63 deputati su 128: per superare il voto di fiducia avrebbe dovuto assicurarsi il voto di Ash Regan, l’unica deputata dell’Alba Party, un partito nazionalista nato a febbraio del 2021 e a cui Regan aveva aderito lo scorso ottobre uscendo proprio dall’SNP. Nel suo discorso Yousaf ha detto che avrebbe potuto ottenere i voti necessari, ma di non essere disposto a «barattare i miei valori e principi solo per mantenere il potere».
Yousaf ha 39 anni ed era al governo dal marzo del 2023, quando era stato eletto leader dell’SNP al posto di Sturgeon, che poche settimane prima aveva annunciato le proprie dimissioni da prima ministra e contemporaneamente da leader del partito. È nato a Glasgow da padre pakistano e madre kenyana, e fu eletto al parlamento scozzese per la prima volta nel 2011: è stato ministro della Giustizia e poi della Sanità, durante la pandemia di COVID-19.
Non è chiaro chi potrebbe essere proposto come suo successore all’interno del SNP. Alcune indiscrezioni parlano di John Swinney, che ricoprì l’incarico di vice primo ministro tra il 2014 e il 2023. Non è chiaro però se Swinney sia interessato a sostituire Yousaf. In ogni caso, il prossimo primo ministro scozzese entrerà in carica in un momento particolarmente importante, dato che all’inizio del 2025 nel Regno Unito si terranno le elezioni politiche (e quindi anche in Scozia, una delle quattro nazioni che compongono il paese).