Il consiglio di amministrazione di CONSIP è decaduto
Per via delle dimissioni della presidente e di una consigliera: c'entrano delle accuse di sessismo contro l’amministratore delegato Marco Mizzau
Il consiglio di amministrazione di CONSIP, la società del ministero dell’Economia e delle Finanze che si occupa di gran parte degli acquisti della pubblica amministrazione, è decaduto in seguito alle dimissioni della presidente Barbara Luisi e della consigliera Luisa D’Arcano. Oltre a Luisi e D’Arcano, del consiglio di amministrazione faceva parte anche l’amministratore Marco Mizzau. Le dimissioni non sono state motivate ufficialmente, ma sono direttamente collegate all’istruttoria interna aperta in seguito alle denunce di sessismo fatte da alcune dipendenti contro Mizzau.
La vicenda era iniziata il 27 marzo quando sul sito Sassate era stato pubblicato un post intitolato “CONSIP, ecco ciò che succede quando ci si affida a manager inesperti di servizio pubblico come Mizzau” in cui si attribuivano all’amministratore delegato comportamenti e frasi sessiste verso lavoratrici e dirigenti. Nell’articolo non si citava alcuna fonte, si diceva che tali atteggiamenti erano cosa nota all’interno della società e che i sindacati interni erano intervenuti con un comunicato.
Il 19 aprile, sempre sullo stesso sito, era stata pubblicata la lettera anonima di una persona che si identificava come una dipendente di CONSIP e che lamentava il silenzio dei media, delle istituzioni, ma anche della presidente della società sulla situazione che era stata denunciata pubblicamente. Si facevano anche degli esempi di frasi sessiste attribuite a Mizzau: «tu donna che sai fare il caffè o che ragioni solo sull’onda dei tuoi ormoni», parole ritenute, dall’autrice della lettera, «inaccettabili».
Il Fatto Quotidiano ha scritto che all’interno di CONSIP era stata avviata un’istruttoria in cui erano state verbalizzate le testimonianze di 15 persone. Tale istruttoria stava arrivando a una conclusione quando le dimissioni della presidente e della consigliera hanno fatto decadere l’intero consiglio di amministrazione e dunque anche Mizzau. In una nuova lettera anonima a Sassate si esprime soddisfazione per come la vicenda si è conclusa: «Ce l’abbiamo fatta!».
Nel frattempo Mizzau, in CONSIP dallo scorso giugno, ha respinto tutte le accuse: «Io ho sempre pensato e detto pubblicamente che le donne hanno una marcia in più e lo credo fermamente: se penso alla mia famiglia, sono io quello che cucina, figurarsi se faccio fare il caffè alle segretarie, lo preparo io a tutti, ho la macchinetta in ufficio». E ancora: «Per me parlano i fatti e trovo assurdo che tutto arrivi da un blog che pubblica cose anonime, ricevo da giorni messaggi di solidarietà, dalle lavoratrici soprattutto, non capisco queste accuse». Ora Mizzau dovrà occuparsi dell’ordinaria amministrazione, fino a quando il ministero dell’Economia e delle Finanze non nominerà un nuovo consiglio di amministrazione.