Una città del Giappone non ne può più dei turisti che arrivano per fotografare il monte Fuji
Fujikawaguchiko costruirà una barriera per bloccare almeno in parte la vista panoramica e scoraggiare i turisti che spesso si comportano in modo poco rispettoso
Fujikawaguchiko è una città giapponese di circa 26mila abitanti che si trova ai piedi del monte Fuji, la montagna più alta del Giappone (3.776 metri) e un vulcano noto in tutto il mondo. Anche per via della sua posizione geografica privilegiata, Fujikawaguchiko è visitata quotidianamente da migliaia di turisti, attratti soprattutto dalla possibilità di guardare il monte Fuji da una prospettiva che permette di fare ottime fotografie.
Uno dei punti panoramici più frequentati è il marciapiede che si trova davanti alla sede locale di Lawson’s, una grossa catena di minimarket giapponese: scattare una foto del Lawson’s con la suggestiva vista del monte Fuji sullo sfondo è diventato un trend abbastanza popolare sui social, e in particolare su Instagram.
L’enorme afflusso di visitatori, spesso irrispettosi della cittadinanza locale, è però diventato un problema per la città. L’amministrazione di Fujikawaguchiko ha quindi preso una decisione che spera possa ridurre gli arrivi: costruirà una barriera per coprire, almeno in parte, la vista del monte Fuji. Un funzionario della città, che ha preferito rimanere anonimo, ha detto al Japan Times che la barriera sarà installata proprio davanti alla sede di Lawson’s, sarà lunga 20 metri e alta circa due metri e mezzo. La costruzione dovrebbe iniziare la prossima settimana.
Il funzionario ha spiegato che la costruzione della barriera servirà anche a rendere più agevole l’accesso a una clinica dentistica che si trova vicino al supermercato: capita spesso che i turisti occupino i parcheggi riservati ai pazienti, o che salgano sul tetto della clinica per realizzare lo «scatto perfetto», ha detto il funzionario.
Da anni i residenti di Fujikawaguchiko si lamentano per l’eccessivo afflusso di turisti, e in particolare per la loro maleducazione: violano spesso le norme del traffico causando incidenti, e i custodi e le associazioni di volontari non riescono più a tenere puliti i servizi igienici e soprattutto i sentieri, dove i visitatori buttano molti rifiuti. Il funzionario ha detto che adottare un rimedio così drastico come la costruzione di una barriera artificiale davanti al monte Fuji è «spiacevole», ma che l’amministrazione della città è stata obbligata a farlo da una situazione diventata insostenibile.
Negli ultimi mesi anche altre città giapponesi hanno adottato delle misure contro il turismo di massa. A marzo per esempio il consiglio distrettuale di Gion, uno dei più rinomati quartieri della città di Kyoto, aveva vietato ai turisti di entrare nei piccoli vicoli privati che lo caratterizzano. Gion è una delle destinazioni turistiche più amate della città: non solo si trova nell’antica capitale imperiale del Giappone, che ha mantenuto molta dell’architettura caratteristica del periodo, ma è anche il quartiere in cui si trovano le storiche sale da tè in cui si esibiscono le geishe, le intrattenitrici giapponesi vestite in abiti tradizionali le cui abilità includono arti come la musica, la danza e il canto.
I residenti di Gion però si lamentano da anni per i comportamenti dei visitatori, che non soltanto hanno l’abitudine di inseguire insistentemente le geishe con i propri smartphone, ma anche di avvicinarsi e toccare o talvolta strattonare i loro kimono, abiti tradizionali molto costosi. Alcuni hanno anche denunciato violazioni di domicilio da parte dei turisti o casi in cui i turisti hanno obbligato le geishe a fare foto con loro.
– Leggi anche: Kyoto ha vietato ai turisti l’ingresso ai vicoli privati del quartiere delle geishe
Il Giappone sta avendo problemi con l’eccessivo numero di visitatori dal 2022, quando aveva riaperto i propri confini dopo un lungo periodo di chiusura dovuto alla necessità di contenere i contagi da coronavirus. Il mese scorso è stato registrato il maggior numero di turisti di sempre nel paese: più di 3 milioni.