Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez dice che valuterà se dimettersi, dopo l’indagine su sua moglie
Il 29 aprile terrà una conferenza stampa per comunicare la sua decisione, fino a quel momento ha sospeso tutte le attività istituzionali
Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha pubblicato una “lettera ai cittadini” in cui ha fatto sapere che sospenderà le proprie attività istituzionali almeno fino al 29 aprile e che nel frattempo valuterà se dimettersi, dopo la notizia dell’indagine in cui sua moglie Begoña Gómez è accusata di traffico di influenze illecite. Il 29 aprile, ha detto, terrà una conferenza stampa per comunicare la propria decisione, cioè se resterà o meno al governo. Al di là dell’indagine sulla moglie, Sánchez ha detto che eventuali dimissioni dipenderebbero soprattutto dai moltissimi attacchi «senza precedenti» che lui e sua moglie stanno subendo dai partiti di opposizione di destra ed estrema destra, che a suo dire non gli permetterebbero di lavorare serenamente.
«Ho bisogno di fermarmi e riflettere», ha detto Sánchez, «devo rispondere urgentemente alla domanda se ne vale la pena [di stare al governo, ndr], nonostante il pantano in cui la destra e l’estrema destra stanno cercando di trasformare la politica».
L’indagine su Gómez è stata aperta dopo una denuncia di Manos Limpias (mani pulite), un sindacato noto per le sue posizioni di estrema destra e per altre denunce nei confronti di leader politici di sinistra e centrosinistra, molto spesso infondate. Era stata avviata il 16 aprile ma la procura lo ha reso noto solo mercoledì, dopo la pubblicazione di alcune indiscrezioni da parte del giornale El Confidencial. Secondo il giornale l’indagine riguarderebbe i rapporti tra Gómez e alcune aziende private che hanno ricevuto fondi e appalti pubblici dal governo guidato dal marito.
L’accusa nei confronti di Gómez è che avrebbe sfruttato la propria relazione con il primo ministro spagnolo per favorire un’azienda privata nell’ottenimento di un grosso finanziamento pubblico (da cui l’ipotesi di reato per traffico di influenze illecite). Al centro dell’indagine ci sarebbero alcuni incontri privati avvenuti nel 2020 tra Gómez, che allora era a capo della fondazione IE Africa Center, e Javier Hidalgo, l’amministratore delegato di Globalia, gruppo turistico spagnolo che possiede la compagnia aerea spagnola Air Europa. Nello stesso anno, e dopo gli incontri tra Gómez e Hidalgo, Air Europa aveva ricevuto un finanziamento governativo da 475 milioni di euro, il più ingente concesso a una società privata in quel periodo: i soldi provenivano dal fondo SEPI, creato dal governo spagnolo per sostenere le aziende in difficoltà per via della pandemia.
Sánchez ha 52 anni, è in carica dal 2018 e quello attuale è il terzo governo di cui è primo ministro. È un governo non particolarmente solido perché di minoranza, cioè sostenuto da un numero di membri del parlamento che non supera la metà del totale: nel concreto significa che per approvare qualsiasi provvedimento deve passare da difficili trattative per ottenere i voti di altri partiti. Alle ultime elezioni il suo partito non era stato il più votato, e aveva ottenuto la fiducia in parlamento come primo ministro solo dopo estenuanti e complessi negoziati con numerosi partiti autonomisti e indipendentisti di varie regioni spagnole (e durante i quali aveva dovuto fare soprattutto notevoli concessioni agli indipendentisti catalani).