L’importanza degli aiuti americani per l’Ucraina
I fondi approvati dal Congresso statunitense dopo mesi di negoziati servono a mandare nuove armi ed evitare la bancarotta dello stato ucraino: è difficile però dire quanto influiranno sull'esito della guerra
Il Senato degli Stati Uniti ha approvato martedì in via definitiva una nuova legge che garantisce decine di miliardi di dollari in aiuti militari ed economici all’Ucraina, e che potrebbero avere un impatto notevole sulla guerra in corso, dove l’esercito ucraino si trova da mesi sulla difensiva e in difficoltà principalmente a causa della mancanza di armi e munizioni, oltre che di soldati.
La legge prevede in tutto aiuti per 95,3 miliardi di dollari (89 miliardi di euro), di cui 60,8 miliardi per l’Ucraina, 26,4 miliardi per Israele e per aiuti umanitari ai civili nelle zone di guerra, e 8,1 miliardi per la regione dell’Indo-Pacifico, e in particolare per Taiwan. La parte dedicata all’Ucraina, oltre che la più grande, era anche la più attesa: il Congresso statunitense non approvava nuovi fondi per l’Ucraina dal gennaio del 2023, da quando cioè i Repubblicani avevano preso il controllo della Camera e imposto un blocco all’approvazione di nuovi aiuti militari, per evitare spaccature politiche interne con la parte del partito scettica nei confronti del sostegno all’Ucraina.
La legge sugli aiuti sarà rapidamente firmata dal presidente Joe Biden, e potrebbe portare all’invio di nuove armi all’Ucraina già nei prossimi giorni: secondo Reuters il dipartimento della Difesa sta preparando una spedizione di armi da un miliardo di dollari, armi che possono essere immediatamente utilizzate sul campo di battaglia.
I 60,8 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina sono divisi in vari capitoli di spesa. Non tutti sono destinati direttamente all’Ucraina, e anzi buona parte dei fondi serve a sostenere l’apparato della difesa americano, messo alla prova dalla guerra. Con alcune semplificazioni e qualche arrotondamento, i fondi sono divisi così:
• 15,8 miliardi di dollari saranno divisi tra i dipartimenti della Difesa e di Stato per finanziare la Ukraine Security Assistance Initiative, cioè il programma di aiuti militari destinato all’esercito ucraino. Con questi soldi i due dipartimenti potranno finanziare programmi di addestramento dei soldati ucraini, di intelligence, e soprattutto di invio di armi. Il governo americano si occuperà di comprare i sistemi d’arma direttamente dai fornitori privati (americani) e poi di trasferirli all’Ucraina. Con lo stesso testo il governo ha poi approvato circa 8 miliardi di dollari per la Presidential Drawdown Authority, cioè quella disposizione di legge che permette al presidente di autorizzare trasferimenti diretti di armi dalle scorte americane verso paesi alleati in difficoltà, in caso di emergenza. Negli ultimi due anni, il presidente Biden ha usato più volte la Presidential Drawdown Authority per inviare armi all’Ucraina.
• 13,4 miliardi di dollari saranno destinati a rifornire le scorte di armi dell’esercito americano, che sono a livelli estremamente bassi dopo gli ampi trasferimenti degli anni scorsi a favore dell’Ucraina (grazie appunto alla Presidential Drawdown Authority).
• 20 miliardi di dollari saranno destinati a sostenere le operazioni del Comando europeo delle forze armate americane, cioè di quella parte dell’esercito che si occupa delle operazioni in Europa. Questi soldi serviranno sia a rafforzare la presenza militare americana in varie zone d’Europa, per contrastare la minaccia russa, sia alle operazioni di addestramento di militari ucraini che avvengono al di fuori del territorio ucraino.
• 9,5 miliardi di dollari, infine, saranno destinati a sostenere l’Ucraina economicamente, cioè a fare in modo che lo stato ucraino, gravemente affaticato della guerra, non vada in bancarotta e possa continuare a pagare stipendi e servizi. Questi 9,5 miliardi, su insistenza dei Repubblicani, sono stati previsti come prestiti che devono essere restituiti, ma a partire dal 2026 il presidente potrà decidere se cancellare il debito.
Queste divisioni di spesa, in realtà, sono molto lasche perché quando si parla di spese militari il ruolo del Congresso è quello di autorizzare la spesa, imponendo soltanto condizioni generiche. Questo perché, secondo la Costituzione americana, il Congresso deve autorizzare con leggi specifiche tutte le spese di denaro pubblico fatte dal governo. Una volta ottenuta l’autorizzazione il governo ha ampio margine di manovra su come e quando utilizzare le somme di denaro autorizzate.
È per questo, per esempio, che anche se il Congresso non approvava aiuti all’Ucraina dal gennaio del 2023, il governo ne ha inviati fino a pochi mesi fa, continuando a usare il denaro che era stato autorizzato in precedenza. Il denaro autorizzato però è più o meno terminato alla fine del 2023, e per questo è stato necessario approvare una nuova legge, tra enormi difficoltà.
Dal punto di vista economico, gli aiuti appena approvati sono molto consistenti: 60 miliardi di dollari sono una somma molto grande, in linea con quanto approvato in passato: prima di quest’ultima legge, e dunque per i primi due anni di guerra, l’ammontare complessivo degli aiuti statunitensi all’Ucraina era stato di 100 miliardi di dollari.
Non è ancora chiaro però quali saranno le conseguenze sul lungo periodo di questi aiuti. Oltre a una grave mancanza di armi e munizioni, che ora dovrebbero cominciare ad arrivare, l’Ucraina soffre anche di una grave mancanza di soldati, a cui il governo ucraino ha cercato di rispondere con nuove leggi sul reclutamento dei civili, che sono state accolte con malcontento dalla popolazione.
Il grosso sforzo legislativo che ha portato all’approvazione degli aiuti da parte del Congresso, inoltre, sarà difficilmente ripetibile almeno fintanto che i Repubblicani manterranno il controllo di una delle due Camere, perché difficilmente il Partito Repubblicano potrà sopportare ulteriori divisioni nel corso della campagna elettorale per le prossime elezioni. A novembre negli Stati Uniti si vota sia per le presidenziali sia per rinnovare parte del Congresso, e molto dipenderà da quel voto.
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