Il tesoriere della Lega, Alberto Di Rubba, è stato condannato in appello a 4 anni e mezzo di carcere nel processo sulla Lombardia Film Commission
Martedì il tribunale di Milano ha condannato in appello il tesoriere della Lega Alberto Di Rubba e la persona che lo aveva preceduto in questo incarico, Andrea Manzoni, nel processo che va avanti ormai da alcuni anni su una sospetta operazione immobiliare da parte della fondazione Lombardia Film Commission, una fondazione per la promozione della Lombardia in ambito cinematografico. Di Rubba è stato condannato a 4 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione (un po’ meno dei 5 anni a cui era stato condannato in primo grado), mentre Manzoni a 3 anni (in primo grado erano stati 4 anni e 4 mesi).
Nel processo Di Rubba e Manzoni sono accusati di turbativa d’asta e peculato per la compravendita di un capannone a Cormano, vicino a Milano. Secondo l’accusa i due, insieme al commercialista Michele Gaetano Arturo Maria Scillieri, avrebbero truffato la Lombardia Film Commission facendole comprare il capannone di Cormano a un prezzo molto più alto del suo valore reale, in modo da potersi appropriare di una parte dei soldi versati dalla fondazione. Il tribunale d’appello ha così confermato quanto era emerso nelle sentenza di primo grado.
Nel 2016 Scillieri affidò due società, la Paloschi srl e l’immobiliare Andromeda, a quelli che si sospetta fossero due prestanome, scelti per figurare come amministratori mentre le società erano di fatto amministrate da lui. Nel febbraio 2017 Andromeda acquistò il capannone per 400mila euro, e nove mesi dopo la Paloschi srl fu cancellata dal registro delle imprese. A dicembre dello stesso anno la Lombardia Film Commission, che da maggio cercava una nuova sede, da pagare con i fondi regionali, comprò il capannone di Cormano per 800mila euro. In quel periodo il presidente della Lombardia Film Commission era Alberto Di Rubba, e Andrea Manzoni era suo socio in affari.