Tesla continua ad abbassare i prezzi
In diversi paesi, tra cui l'Italia, la società prova a fare aumentare la domanda per le sue auto elettriche, messe sempre più in difficoltà dalla concorrenza dei produttori cinesi
Nel fine settimana l’azienda statunitense Tesla ha ridotto il prezzo di vari modelli delle proprie automobili elettriche in molti paesi, a ulteriore indicazione delle difficoltà che la società sta affrontando in un settore dove la concorrenza sta diventando sempre più serrata. Elon Musk, il proprietario di Tesla, ha detto che le modifiche ai prezzi sono necessarie «per far coincidere la produzione con la domanda», ma secondo analisti e osservatori la società sta rivedendo i prezzi per fare aumentare le vendite nel breve periodo, anche in vista dell’imminente presentazione dei dati finanziari riferiti all’ultimo trimestre. A inizio anno Tesla aveva già ridotto i prezzi in diversi paesi per le stesse ragioni.
I tagli più significativi ai prezzi sono stati effettuati negli Stati Uniti, dove Tesla ha una forte presenza soprattutto con la Model Y, un SUV di dimensioni relativamente piccole che è anche l’auto elettrica più venduta sul mercato statunitense. Il prezzo è stato ridotto di circa 2mila dollari e ora la Model Y costa 42.990 dollari, mentre riduzioni simili di prezzo hanno interessato anche i modelli più costosi come la Model S e la Model X, vendute ora rispettivamente a 72.990 e 77.990 dollari.
Mentre negli Stati Uniti è rimasto invariato il prezzo della Model 3 – l’automobile più economica tra quelle vendute da Tesla – in altri paesi l’azienda ha applicato riduzioni anche su questo modello per provare a stimolare la domanda di una delle sue auto più richieste fuori dal mercato statunitense. In Cina il prezzo è stato ridotto di circa 2mila euro, evidentemente per provare a rendere più competitiva la società in un paese dove negli ultimi anni è aumentata sensibilmente l’offerta di automobili elettriche, soprattutto grazie ad alcuni produttori come Nio e BYD che vendono modelli meno costosi. A marzo anche Xiaomi, una delle aziende tecnologiche più grandi e importanti della Cina, ha presentato una propria automobile elettrica e ci sono altre aziende cinesi in rapida crescita nel settore.
Tesla ha ridotto i prezzi di vari modelli anche in Europa, seguendo comunque strategie e approcci diversi a seconda dei casi. In Italia, per esempio, il prezzo della Model 3 è stato ridotto di 2mila euro raggiungendo una cifra di partenza di 40.490 euro, mentre il prezzo della Model Y è rimasto invariato. Model S e Model X sono invece aumentate entrambe di circa 2mila euro rispetto a metà aprile.
Oltre a ridurre il prezzo di alcuni modelli, negli Stati Uniti Tesla ha anche ridotto sensibilmente il prezzo del suo sistema di guida autonoma “Full Self Driving” (FSD), portandolo da 12mila dollari a 8mila dollari. A differenza di quanto suggerisca il nome con quel “Full”, il sistema non è comunque completamente autonomo e richiede sempre la vigilanza del conducente che intervenga nel caso in cui il sistema non riesca a gestire particolari imprevisti. Negli anni FSD è comunque migliorato sensibilmente, anche grazie all’enorme quantità di dati che Tesla ha potuto raccogliere dai milioni di persone che lo hanno utilizzato. Nel 2019 Musk aveva promesso che ci sarebbero state Tesla completamente autonome già nel 2020, per esempio per servizi di taxi automatici, ma quella promessa non è stata ancora mantenuta.
Dopo un anno di forte crescita e ingenti vendite, negli ultimi mesi Tesla ha registrato un marcato rallentamento delle vendite e ha segnalato alcuni problemi nella gestione delle richieste. La scorsa settimana il valore in borsa della società è sceso sotto i 150 dollari per azione, tornando ai valori prima dello scorso anno. All’inizio della scorsa settimana la società aveva inoltre annunciato il licenziamento di circa il 10 per cento dei propri dipendenti a livello globale, con una riduzione in termini assoluti di 14mila posti di lavoro.
In vista della presentazione dei dati trimestrali, Tesla ha inoltre anticipato che le vendite si sono ridotte sensibilmente tra gennaio e marzo a causa della maggiore concorrenza, di una riduzione nella crescita delle vendite delle automobili elettriche e di un limitato effetto sulla domanda in seguito alle riduzioni dei prezzi decise in precedenza dall’azienda.