Le Canarie protestano contro il turismo di massa
Nell'arcipelago spagnolo più di 50mila persone hanno manifestato contro la difficoltà di trovare casa a fronte dell'aumento di visitatori
Sabato alle isole Canarie ci sono state grandi proteste contro i danni provocati dal turismo di massa, in particolare per quanto riguarda le difficoltà dei residenti a trovare alloggi a prezzi equi a causa del mercato delle seconde case. Secondo la stima della delegazione del governo nazionale spagnolo nell’arcipelago, circa 57mila persone hanno partecipato alle manifestazioni organizzate a Santa Cruz de Tenerife, Las Palmas de Gran Canaria, Arrecife (Lanzarote), Puerto del Rosario (Fuerteventura), Valverde (El Hierro), San Sebastián de La Gomera e Santa Cruz de la Palma.
Sui cartelloni ai cortei si leggevano slogan e messaggi come “Le Canarie non si vendono”, “Siamo stranieri nella nostra terra”, “Le Canarie hanno un limite”, “Come faccio a vivere di turismo se non ho una casa?”. Tra le varie cose, i manifestanti chiedono l’introduzione di un numero massimo di visitatori e di una tassa per l’ambiente per i turisti, una moratoria su nuovi progetti di sviluppo edilizio e una regolamentazione per l’acquisto di case che favorisca i residenti.
L’arcipelago delle Canarie è composto da sette isole principali e altre più piccole e si trova nell’oceano Atlantico, a circa 100 chilometri dalla costa del Marocco meridionale. Appartiene però alla Spagna e ne costituisce una delle comunità autonome. In ordine di grandezza le isole più grandi sono: Tenerife, Fuerteventura, Gran Canaria, Lanzarote, La Palma, La Gomera ed El Hierro. Complessivamente hanno più di 2 milioni di abitanti, a cui nel corso dell’anno si aggiunge un gran numero di turisti: nel corso del 2023 sono stati più di 16 milioni, di cui più di 6 a Tenerife. Negli ultimi anni i turisti sono aumentati e proprio l’anno scorso i ricavi del settore turistico sono stati i più alti di sempre.
Le proteste non sono rivolte in generale al turismo, che è il settore su cui si regge il 35 per cento dell’economia delle Canarie e che impiega il 40 per cento dei lavoratori dell’arcipelago, ma contro i suoi eccessi e contro i problemi che molti abitanti dell’arcipelago devono affrontare nonostante l’aumento dei visitatori. Gli stipendi alle Canarie sono tra i più bassi della Spagna (lo stipendio medio è di 1.630 euro al mese) e il tasso di disoccupazione è il terzo più alto del paese, pari al 16,2 per cento secondo i dati più recenti. Delle 17 comunità autonome spagnole le Canarie sono la quarta per i prezzi al metro quadro per le case in affitto.
Grazie alla loro posizione geografica le Canarie hanno un clima mite tutto l’anno e per questo sono una meta turistica molto amata sia dagli spagnoli che da turisti provenienti da altri paesi europei, in particolare il Regno Unito e la Germania.