Chi è Antonio Scurati
Lo scrittore censurato dalla dirigenza della Rai per il monologo sul 25 aprile si occupa da sempre di Storia e violenza con romanzi, saggi e interventi sui giornali
Tra gli scrittori italiani contemporanei Antonio Scurati è uno di quelli che più di frequente compaiono sui giornali, non solo perché ha un buon successo di pubblico con i propri libri ma anche perché ci scrive spesso – lo ha fatto su tutti i più grandi quotidiani Corriere della Sera, Repubblica e Stampa, ma anche sul Post – e spesso si è espresso su questioni politiche. Finora però non era mai stato al centro di un caso politico come la censura subita dalla dirigenza della Rai per il monologo sul 25 aprile e contro il governo che avrebbe dovuto leggere durante la trasmissione Chesarà.
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Scurati ha 54 anni, vive a Milano e nel corso della sua carriera ha scritto dieci romanzi, se si considerano separatamente le diverse parti della sua quadrilogia sul dittatore fascista Benito Mussolini, iniziata nel 2018 con M. Il figlio del secolo. Ma è anche l’autore di numerosi saggi di critica culturale che uniscono riflessioni sulla letteratura e sulle forme di narrazione contemporanea a osservazioni sull’attualità, sul rapporto con la memoria storica e sulla violenza (ad esempio Guerra. Il grande racconto delle armi da Omero ai giorni nostri, del 2003, e Letteratura e sopravvivenza. La retorica letteraria di fronte alla violenza, del 2012). Scurati inoltre insegna Letterature comparate e Creative writing all’Università IULM, dove è direttore del master in Arti del racconto.
Fin dal suo esordio nel 2003, a 34 anni, Scurati è stato un autore di romanzi storici. Il rumore sordo della battaglia inizia con il racconto di una battaglia avvenuta nel 1476 e racconta le trasformazioni avvenute in Europa quando si diffusero le armi da fuoco e finì la civiltà cavalleresca medievale. Quel primo romanzo venne inizialmente pubblicato da Mondadori: tutti i successivi, come la maggior parte dei saggi di Scurati, sono invece stati pubblicati da Bompiani.
Scurati ha anche una lunga esperienza di partecipazione ai più importanti premi letterari italiani. Nel 2005 vinse il premio Campiello, il secondo riconoscimento più influente nell’editoria, quello finanziato dalla Fondazione il Campiello-Confindustria Veneto, per il suo secondo romanzo, Il sopravvissuto, che è ambientato nel 2001 e racconta di una strage di insegnanti compiuta da uno studente in occasione del suo esame di maturità – Scurati tornò poi al romanzo storico nel 2007 con Una storia romantica, ambientato durante il Risorgimento.
Si parlò molto del fatto che per due volte arrivò molto vicino a vincere il premio Strega, nel 2009 con Il bambino che sognava la fine del mondo, il suo quarto romanzo, su una storia attorno a un caso di numerose accuse di pedofilia, e nel 2014 con Il padre infedele, il sesto, che racconta di un uomo lasciato dalla moglie che realizza di essere omosessuale. Nel primo caso perse per un voto contro Stabat Mater di Tiziano Scarpa, la seconda volta per cinque voti contro Il desiderio di essere come tutti di Francesco Piccolo, entrambi pubblicati da Einaudi.
Nel 2015 Scurati pubblicò Il tempo migliore della nostra vita, un romanzo biografico sulla vita dell’intellettuale antifascista Leone Ginzburg, tra le altre cose tra i primi collaboratori di Einaudi e primo marito di Natalia Ginzburg, e al tempo stesso sulle vite dei nonni dello stesso Scurati. Lo scrittore ottenne infine lo Strega nel 2019 con un’ampia maggioranza di voti con M. Il figlio del secolo, il primo dei quattro romanzi sulla storia di Mussolini: inizia nel 1919, l’anno in cui Mussolini fondò il movimento dei Fasci italiani di combattimento, e si chiude, in 848 pagine, con il discorso del 1925, con cui cominciò la dittatura fascista.
M. Il figlio del secolo fu uno dei libri più venduti del 2018 e del 2019, è stato tradotto in numerosi paesi e ha ispirato una serie tv che prossimamente sarà trasmessa da Sky e che ha come interprete principale Luca Marinelli.
Nel 2020 uscì la seconda parte della quadrilogia, M. L’uomo della provvidenza, e nel 2022 la terza, M. Gli ultimi giorni dell’Europa. Scurati sta ancora lavorando al capitolo finale, la cui storia si concluderà nel 1945 con la fine della Seconda guerra mondiale.
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Al di là dei premi letterari, nel 2019 Scurati ha anche ricevuto un Ambrogino d’Oro, il riconoscimento dato ogni anno dal Comune di Milano ai cittadini che «con atti di coraggio e abnegazione civica abbiano giovato» alla città. Nel 2020 invece è stato dichiarato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal presidente Sergio Mattarella.
Il suo libro più recente uscito in libreria è il saggio Fascismo e populismo. Mussolini oggi (2023).