In Polonia sono state arrestate due persone sospettate dell’aggressione a Leonid Volkov, ex collaboratore di Alexei Navalny
In Polonia sono state arrestate due persone sospettate di essere coinvolte nell’aggressione dello scorso 12 marzo a Leonid Volkov, che era stato uno dei principali avvocati del dissidente russo Alexei Navalny, morto in un carcere siberiano in circostanze ben poco chiare lo scorso 16 febbraio. La loro identità per ora non è stata resa nota.
Volkov, che ha 43 anni e ha lasciato la Russia da anni per motivi di sicurezza, era stato aggredito con un martello fuori da casa sua a Vilnius, in Lituania. L’attacco era avvenuto pochi giorni prima delle elezioni presidenziali in Russia, stravinte come previsto dal presidente autoritario Vladimir Putin. In un video condiviso su Volkov Telegram aveva detto di essere stato colpito almeno 15 volte a una gamba e che gli avevano rotto un braccio.
La polizia polacca ha detto di aver compiuto l’arresto in collaborazione con la polizia lituana, in seguito a un mandato di arresto europeo. Un portavoce della procura di Varsavia ha fatto sapere che le due persone arrestate sono polacche e sono state fermate lo scorso 3 aprile: lo ha confermato oggi in una conferenza stampa a Vilnius il vicecapo della polizia criminale lituana, Saulius Briginas, aggiungendo che erano già note alla polizia in Polonia.
Sempre stando a quanto ha riferito il portavoce della procura polacca sono sospettati di aver fatto parte di un «gruppo organizzato, agli ordini dei servizi speciali di un paese straniero» e saranno detenuti in custodia cautelare per 40 giorni in attesa del processo.
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