La Juventus dovrà pagare 9,8 milioni di euro di stipendi arretrati a Cristiano Ronaldo
La Juventus dovrà pagare quasi 9,8 milioni di euro (più gli interessi) al calciatore portoghese Cristiano Ronaldo: sono una parte degli stipendi arretrati dovuti dal club a Ronaldo, che giocò alla Juventus tra il 2018 e il 2021. La decisione è stata presa in un arbitrato, un metodo alternativo di risolvere le controversie legali evitando un procedimento giudiziario, a cui le due parti possono scegliere insieme di affidarsi per trovare una mediazione che sia comunque vincolante. L’arbitrato della FIGC, la Federazione calcistica italiana, formato da tre arbitri (non arbitri di calcio, ma tre persone incaricate di risolvere la controversia), ha accolto in parte il ricorso di Cristiano Ronaldo, il quale aveva chiesto il pagamento di 19,5 milioni di euro.
Quella cifra riguarda quattro mensilità di stipendio che Ronaldo, come gli altri suoi compagni, aveva accettato di ricevere dilazionate e in ritardo su richiesta della Juventus: nel periodo tra il marzo 2020 e l’aprile 2021 la squadra fece questa proposta ai giocatori per limitare le perdite legate alla pandemia da Covid-19 (il campionato non si giocò per quattro mesi, e poi riprese senza tifosi allo stadio, causando problemi finanziari a quasi tutte le squadre). Alla Juventus Ronaldo guadagnava circa 30 milioni di euro netti all’anno, quindi quasi 60 milioni lordi: 19,5 milioni sono lo stipendio lordo che avrebbe dovuto ricevere in quattro mesi.
Nell’agosto del 2021, però, Ronaldo cambiò squadra, passando al Manchester United. La Juventus sostiene che in quell’occasione Ronaldo avesse firmato un documento in cui dichiarava di non avere più nulla da chiedere economicamente alla società, quindi riteneva di non dover restituire al giocatore le mensilità arretrate. Ronaldo aveva invece detto che gli spettavano, e per questo aveva deciso di ricorrere all’arbitrato.
I tre arbitri hanno deciso a maggioranza (due favorevoli, uno contrario) di dare ragione a Ronaldo, stabilendo che la Juve avesse sbagliato a non pagargli gli stipendi arretrati. Hanno però deciso anche di dimezzare la cifra dovuta (da 19,5 a 9,774 milioni di euro) ritenendo il calciatore in concorso di colpa con la squadra.
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