La Svezia ha approvato una legge che semplifica il cambio di genere sui documenti
Elimina alcune barriere per le persone adulte che vogliono cambiare legalmente e chirurgicamente il loro genere e abbassa a 16 anni l’età minima per rettificare i documenti
Dopo mesi di dibattiti sulla questione, mercoledì il parlamento svedese ha approvato una nuova legge che semplifica le procedure per modificare il proprio genere sui documenti. La norma ha ricevuto 234 voti favorevoli e 94 contrari (21 parlamentari erano assenti), ed entrerà in vigore il 1° luglio del 2025.
La legge abbassa da 18 a 16 anni l’età necessaria per cambiare legalmente il proprio genere sui documenti, ma le persone minorenni dovranno comunque ottenere il consenso del loro tutore, di un medico e dell’Ente nazionale della salute e del benessere. Inoltre non sarà più necessaria una diagnosi di disforia di genere – cioè la condizione di disagio psicologico sperimentata dalle persone trans o non binarie, che non si identificano con il genere collegato al proprio sesso di nascita – per cambiare il proprio genere legalmente. Sarà invece sufficiente presentare il certificato di un medico o di uno psicologo che attesti che il sesso biologico del paziente non corrisponde a quello percepito al momento e nel «futuro prevedibile». Inoltre non sarà più necessario avere l’autorizzazione dell’Ente nazionale per la salute e il benessere per sottoporsi a operazioni chirurgiche di rassegnazione del genere, che anche prima di questa legge potevano essere fatte a partire dai 18 anni.
Nel 1972 la Svezia fu il primo paese al mondo a introdurre la possibilità di cambiare legalmente il proprio genere. La legge approvata oggi però era stata molto criticata, soprattutto per quanto riguarda l’abbassamento dell’età da 18 a 16 anni. La norma è stata proposta da due partiti della maggioranza, i Moderati e i Liberali, ma per mesi non si era trovato un accordo perché altri due partiti, i Democratici Cristiani, anche loro nella maggioranza, e i Democratici Svedesi, che danno l’appoggio esterno al governo, si erano opposti duramente.
Il primo ministro Ulf Kristersson, membro dei Moderati, aveva difeso la proposta, definendola «equilibrata e responsabile», ma aveva anche ammesso di non essere d’accordo con l’abbassamento dell’età previsto nel testo e di aver “ceduto” alle richieste del suo partito. Alla fine però la legge è passata grazie soprattutto ai voti dei partiti di opposizione: i Socialdemocratici, il Partito della Sinistra, il Partito di Centro e il Partito Verde.
– Leggi anche: Perché si discute di bloccanti per la pubertà e transizione di genere nei più giovani