In Ecuador è stata dichiarata un’emergenza perché la siccità ha ridotto la produzione delle centrali idroelettriche
Martedì il presidente dell’Ecuador Daniel Noboa ha dichiarato lo stato di “emergenza energetica” nel paese e ha sostituito la ministra dell’Energia. La fornitura di energia è diventata insufficiente perché la siccità che sta interessando il nord delle Ande ha diminuito la produzione delle centrali idroelettriche, da cui deriva il 75 per cento della produzione energetica ecuadoriana. In diverse grandi città dell’Ecuador si è iniziato a razionare l’energia elettrica con dei blackout programmati di alcune ore.
La siccità ha avuto effetti pesanti anche nella vicina Colombia, che ha sospeso le esportazioni di energia elettrica verso l’Ecuador. Solitamente il 70 per cento dell’elettricità del paese viene prodotto in centrali idroelettriche. Intanto nella capitale Bogotà è in corso un programma di razionamento dell’acqua.
La siccità è dovuta a “El Niño”, un insieme di fenomeni atmosferici che si verifica periodicamente nell’oceano Pacifico e influenza il clima di gran parte del pianeta. Mentre sulle coste pacifiche dell’America del Sud causa spesso forti piogge, nelle valli delle Ande, dove si trova la maggior parte delle grandi città di Ecuador e Colombia, solitamente porta a periodi di siccità.
Martedì il presidente Noboa ha chiesto le dimissioni della ministra dell’Energia Andrea Arrobo: è stata sostituita dal ministro dei Trasporti e delle opere Pubbliche, Roberto Luque. Secondo il comunicato presidenziale con cui è stato annunciato il cambiamento, i problemi del settore energetico ecuadoriano non sarebbero dovuti “alla mancanza di proposte tecniche, ma alla mancanza di fermezza nella lotta alla corruzione”.
Il presidente ha inoltre attribuito i problemi della produzione energetica al sabotaggio da parte dei suoi oppositori politici, senza però portare alcuna prova. In questi giorni Noboa sta facendo campagna elettorale per una riforma costituzionale per permettere alle forze armate di prendere parte a operazioni riguardanti la sicurezza nazionale: si voterà domenica.
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