L’autore dell’attacco nel centro commerciale di Sydney aveva problemi mentali e nessuna motivazione ideologica, dice la polizia
Domenica la polizia australiana ha diffuso alcune informazioni sull’uomo che sabato aveva ucciso sei persone accoltellandole in un trafficato centro commerciale di Sydney: si chiamava Joel Cauchi, aveva 40 anni e soffriva problemi di salute mentale da quando ne aveva 17. La polizia ha quindi escluso che l’attacco avesse ragioni di tipo ideologico o che dovesse essere considerato un attentato terroristico, un’ipotesi circolata nelle ore immediatamente successive all’attacco.
Cauchi era già noto alla polizia del Queensland, lo stato australiano da cui proveniva, anche se finora non era mai stato arrestato né incriminato di qualcosa: da tempo dormiva in automobile e non aveva quasi più contatti con la famiglia. Si era trasferito a Sydney da poco. Cauchi è stato ucciso con un colpo di pistola poco dopo l’attacco, dall’agente di polizia Amy Scott.
L’attacco di sabato è stato compiuto poco prima delle 16 locali, le 8 in Italia, in un centro commerciale del gruppo Westfield che si trova a Bondi Junction, quartiere periferico di Sydney. Cauchi è entrato nell’edificio con un lungo coltello in mano, e ha iniziato ad attaccare i passanti. Oltre alle sei persone uccise, ce ne sono 12 ferite.
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