Le peggiori alluvioni degli ultimi decenni in Kazakistan e Russia
Sono stati evacuati interi quartieri e migliaia di case sono allagate: nelle prossime ore la situazione rischia di peggiorare
Le alluvioni nella zona del fiume Ural, tra la Russia e il Kazakistan, hanno causato l’evacuazione di migliaia di persone: quasi 12mila case sono state allagate nella sola regione russa di Orenburg, dove qualche giorno fa l’acqua aveva sfondato una diga. La situazione di questi giorni è dovuta alle forti piogge, ma anche alle temperature superiori alla media, che hanno provocato il rapido scioglimento di neve e ghiacci: il risultato è che l’area sta subendo l’alluvione più grave degli ultimi settant’anni.
I danni maggiori sono stati finora nelle aree dei monti Urali, della Siberia occidentale e delle zone del Kazakistan vicine ai fiumi. In Russia la città più colpita è Orenburg, capitale amministrativa della regione, che ha più di mezzo milione di abitanti e si trova a circa 1.200 chilometri a sud-est della capitale Mosca. Qui il livello dell’acqua del fiume Ural ha raggiunto il picco storico di 10,87 metri.
Il fiume Ural, che proviene dalla catena dei monti Urali, ha raccolto le acque di disgelo, a cui si sono aggiunte quelle piovane. Centinaia di case sono state allagate, costringendo i residenti ad abbandonarle e a muoversi per la città con i gommoni.
In Kazakistan le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza in 10 regioni su 17. Il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev ha definito le inondazioni «un disastro naturale… come non lo si vedeva da molti anni». «La situazione è ancora difficile», ha detto invece in una conferenza stampa il portavoce del governo russo, Dmitrij Peskov, aggiungendo anche che il presidente Putin «continua a ricevere regolarmente» rapporti in merito.
Nelle prossime ore la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente, visto che tra la Russia meridionale e il Kazakistan settentrionale sono previste forti piogge per almeno altre 48 o 72 ore.