Le elezioni parlamentari in Corea del Sud sono state un disastro per il presidente
L'opposizione avrà una netta maggioranza in parlamento, e ci sono già le prime conseguenze politiche per Yoon Suk-yeol
Le elezioni di mercoledì per rinnovare i 300 membri dell’Assemblea nazionale, il parlamento unicamerale della Corea del Sud, sono state un disastro per il presidente del paese Yoon Suk-yeol: i partiti di opposizione hanno ottenuto una netta vittoria, che ha già messo in difficoltà il governo di Yoon, di destra, eletto con un piccolo margine di voti nel 2022. Il suo mandato presidenziale durerà ancora tre anni, ma con questi risultati è destinato a governare in una posizione di forte debolezza.
I risultati definitivi delle elezioni verranno comunicati in giornata, quindi potrebbero esserci ancora minime variazioni nel conteggio dei seggi. Secondo i dati diffusi dalla commissione elettorale nazionale a spoglio concluso, il Partito Democratico, di centrosinistra, otterrà 175 dei 300 seggi dell’Assemblea, mentre il Partito del Potere Popolare di Yoon solo 109. Il partito Ricostruire la Corea, di centrosinistra, fondato solo un mese fa e che si era presentato solo per la quota proporzionale dei seggi, ne otterrà invece 12.
Yoon ha fatto sapere che «accetta con umiltà» i risultati delle elezioni e ha promesso di rinnovare la sua amministrazione. Nel frattempo sia il primo ministro Han Duck-soo che altri importanti funzionari del governo, tra cui quasi tutti i consiglieri di Yoon, hanno presentato le proprie dimissioni: non è chiaro se Yoon le abbia accettate.
Quelle di mercoledì sono state considerate una sorta di elezioni di metà mandato per Yoon, la cui popolarità è progressivamente calata non solo a causa del caro prezzi, ma anche di una serie di scandali, tra cui quello che ha coinvolto sua moglie, Kim Keon-hee. Kim infatti avrebbe accettato in regalo una borsa di Dior del valore di oltre 2mila euro, e secondo i suoi critici questo proverebbe che sia facilmente corruttibile e abbia usato la sua posizione pubblica per i propri affari personali.
In parlamento il Partito del Potere Popolare non ha mai avuto la maggioranza, cosa che finora ha limitato l’attuazione di un programma di riforme in senso conservatore, nonostante gli ampi poteri che la costituzione garantisce al presidente. Non sembra comunque che le opposizioni riusciranno a ottenere la cosiddetta “supermaggioranza”, con cui il parlamento potrebbe superare eventuali veti del presidente e apportare modifiche alla Costituzione, per cui sono necessari almeno 200 voti: si prevede tuttavia che una maggioranza così solida potrà ostacolare tutti i cambi radicali promessi da Yoon nel campo della scuola, del lavoro e delle pensioni, oltre che la sua proposta per l’abolizione del ministero per l’Uguaglianza di genere.
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