Tre modi diversi di raggiungere la Serie B
Cesena, Mantova e Juve Stabia hanno dominato i tre gironi della Serie C, ottenendo la promozione in maniera sorprendente
Il Mantova, il Cesena e la Juve Stabia hanno vinto i loro gironi del campionato di Serie C e nella prossima stagione di conseguenza giocheranno in Serie B, assieme a una quarta squadra, che sarà promossa dopo un percorso di playoff molto lungo. La prima a conquistare la promozione è stata il Cesena, che la settimana scorsa ha vinto matematicamente il girone B della Serie C; nei giorni successivi hanno fatto lo stesso il Mantova e la Juve Stabia con i gironi A e C. I modi in cui hanno accumulato il loro vantaggio sulle seconde classificate sono stati diversi tra loro, tutti per certi versi sorprendenti.
Il Cesena con i calciatori dalle giovanili
L’ultimo anno del Cesena in Serie B era stato il 2018 (l’ultima volta in Serie A era il 2014-2015): al termine della stagione, il club fu costretto a dichiarare fallimento a causa di gravi problemi economici. La squadra venne quindi rifondata e dovette ripartire dalla Serie D, quindi dal dilettantismo. Nel 2019 ottenne subito la promozione in C e, cinque anni dopo, è arrivata quella in Serie B. Il Cesena oggi è allenato da Domenico Toscano, considerato un vero specialista della Serie C (è l’unico allenatore ad essere arrivato primo cinque volte), e quest’anno ha dominato il campionato.
Dopo aver perso la prima partita, ne ha giocate 28 di fila senza mai perdere. Nelle 35 partite giocate finora ha totalizzato 28 vittorie, 5 pareggi e solamente 2 sconfitte. Con 74 gol segnati e 18 subiti ha inoltre il miglior attacco e la miglior difesa di tutti e tre i gironi della Serie C. Nello stadio di casa, il Dino Manuzzi, non ha mai perso e ha una media di oltre 9mila spettatori a partita (la migliore del suo girone).
Quello in cui si è distinto il Cesena è aver schierato come titolari per buona parte della stagione diversi calciatori che si sono formati nel settore giovanile della squadra. Nel giorno di Cesena-Pescara, la partita decisiva per la promozione, i tifosi hanno realizzato una coreografia con la scritta Quella maglia che portate, è il mio sogno da bambino e con le sei magliette dei calciatori cresciuti nelle giovanili: Simone Pieraccini, Matteo Francesconi, Tommaso Berti, Alessandro Giovannini, Antonio David e Cristian Shpendi. Quest’ultimo (fratello gemello del calciatore dell’Empoli Stiven Shpendi) ha vent’anni ed è per ora il miglior marcatore del girone B della Serie C, con 19 gol segnati.
Il Mantova con un gioco entusiasmante
La promozione del Mantova è eccezionale soprattutto se si considerano le premesse. La scorsa estate infatti la squadra era retrocessa in Serie D dopo aver perso i playout contro l’AlbinoLeffe, e aveva cambiato proprietà, passando da Maurizio Setti (che è tuttora il presidente dell’Hellas Verona) a Filippo Piccoli. La decisione del Pordenone di rinunciare alla Serie C, però, portò al suo ripescaggio. In meno di un mese, il direttore sportivo Christian Botturi dovette quindi provare a costruire una squadra all’altezza della Serie C.
Come allenatore, la dirigenza scelse Davide Possanzini, ex attaccante che era stato per diversi anni collaboratore tecnico dell’attuale allenatore del Brighton Roberto De Zerbi (al Foggia, al Palermo, al Sassuolo e allo Shakhtar Donetsk). Sin dalle prime partite, Possanzini ha mostrato una idea di calcio coraggiosa e ambiziosa, soprattutto per un campionato come la Serie C, dove solitamente si gioca in modo più tradizionale.
Già a gennaio, raccontando la grande stagione della squadra, il sito di approfondimento sportivo L’Ultimo Uomo aveva scritto del gioco divertente e offensivo del Mantova, definendo quella di Possanzini «una delle proposte di gioco più peculiari di tutto il panorama calcistico italiano» e dicendo un po’ provocatoriamente che «forse dovremmo chiamarlo piccolo Manchester City, chissà». Il Mantova non gioca in Serie B dal 2010 e in Serie A addirittura dall’inizio degli anni Settanta.
Una delle partite decisive della stagione del Mantova, la vittoria per 5-0 sul campo del Padova, secondo in classifica
La Juve Stabia con un direttore sportivo giovanissimo
Come il Mantova, anche la Juve Stabia (la squadra di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli) non era tra le favorite all’inizio della stagione. Nel suo girone c’erano squadre considerate più attrezzate a vincere il campionato come il Benevento, l’Avellino e il Catania, mentre la Juve Stabia ha il quattordicesimo monte ingaggi del campionato, cioè tredici squadre (su venti) spendono più di lei per pagare i propri giocatori. Per questo, e soprattutto per il fatto che ha appena 28 anni, è notevole il lavoro fatto dal direttore sportivo della squadra, Matteo Lovisa.
Lovisa è arrivato alla Juve Stabia dopo essere stato per anni il direttore tecnico del Pordenone. La scorsa stagione ha svolto lo stesso ruolo anche a Castellammare di Stabia, prima di essere nominato direttore sportivo.
Assieme all’allenatore Guido Pagliuca, quest’anno ha creato una squadra molto solida, che in 20 partite su 35 non ha subìto gol. A gennaio, poi, Lovisa è riuscito ad acquistare dalla Triestina l’attaccante 24enne Andrea Adorante, che è stato decisivo per la promozione in Serie B: dal suo arrivo, ha segnato 12 gol in 15 partite. L’ultima stagione della Juve Stabia in Serie B era stata la 2018-2019 (non ha mai giocato invece in Serie A).