Negli Stati Uniti un Boeing 737 ha perso un pezzo poco dopo il decollo, ed è dovuto tornare a terra
Domenica un aereo Boeing 737 ha perso un pezzo della copertura del motore dopo essere salito a oltre 3mila metri di altitudine, ed è dovuto tornare a terra circa 25 minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Denver, negli Stati Uniti. Nessuno dei 135 passeggeri si è fatto male. Il volo era diretto a Houston, in Texas, ed era gestito dalla compagnia Southwest Airlines. L’Amministrazione federale dell’aviazione (FAA), l’agenzia del governo statunitense che supervisiona l’aviazione civile, ha detto che sta indagando sull’incidente.
Negli ultimi mesi Boeing, una delle più grandi aziende al mondo che producono aerei, era stata al centro di molte attenzioni per alcuni incidenti avuti dai suoi mezzi. A gennaio sempre negli Stati Uniti un Boeing 737 Max aveva perso un pezzo di fusoliera in volo, portando alla decompressione della cabina (nessuno degli oltre 170 passeggeri era rimasto ferito in modo grave). Secondo alcune indagini preliminari, all’aereo mancavano dei bulloni.
Le indagini sulla sicurezza e sul processo produttivo dei suoi aerei a marzo avevano portato all’annuncio delle dimissioni di tre importanti dirigenti di Boeing. L’aereo coinvolto nell’incidente di domenica era un 737 800, un modello appartenente a una generazione precedente a quella dell’aereo che aveva perso un pezzo di fusoliera, un 737 Max 9, che in teoria avrebbe dovuto sostituire la serie 800. Negli scorsi mesi l’uso dei 737 Max 9 era stato sospeso per diverse settimane da un’ordinanza della FAA. Ai 737 Max era già stato impedito di volare fra il 2019 e il 2021 a causa di due gravi incidenti dovuti a difetti di progettazione.