Il più promettente oppositore di Orbán in Ungheria è un suo ex alleato
Peter Magyar faceva parte del sistema di potere dell'estrema destra ungherese, ma adesso raduna migliaia di persone in piazza contro il governo, e lo accusa di essere una «mafia»
Fino a due mesi fa, Peter Magyar era praticamente uno sconosciuto in Ungheria, sebbene facesse parte del sistema di potere del primo ministro di estrema destra Viktor Orbán: era membro della dirigenza di Fidesz, il partito di governo, la sua ex moglie era ministra e parlamentare e lui sedeva nel consiglio di amministrazione di alcune aziende di stato. Da febbraio a oggi tutto è cambiato: Magyar è uscito da Fidesz, ha contribuito a provocare un grosso scandalo politico che ha messo in serio imbarazzo Orbán, e si è messo a capo di un movimento di opposizione che è la più grave minaccia al potere del primo ministro ungherese da molti anni.
Sabato Magyar ha radunato decine di migliaia di persone a Budapest, la capitale ungherese, per protestare contro il governo, in una delle più grosse manifestazioni degli ultimi mesi. Ha già detto che fonderà un partito e che si candiderà alle elezioni europee, e sebbene non si conosca nemmeno il nome di questa formazione politica i sondaggi lo danno vicino al 15 per cento delle preferenze. Nonostante questo, l’opposizione tradizionale ungherese ha ancora molti dubbi su di lui, che riguardano la sua vita privata e la sua ideologia politica.
Peter Magyar ha 43 anni ed è un avvocato di professione, che cominciò ad avvicinarsi a Fidesz a metà degli anni 2000. Magyar fa parte di una famiglia che ha sempre avuto profonde connessioni con la politica, e tra i suoi amici personali c’era Gergely Gulyás, che oggi è ministro dell’Ufficio del primo ministro, una carica che corrisponde grosso modo al capo di gabinetto di Orbán. Secondo alcuni resoconti, fu Gulyás a presentare a Magyar la sua futura moglie, Judit Varga: i due si sposarono nel 2006 ed ebbero tre figli.
A partire dal 2011, e per quasi un decennio, Magyar e sua moglie Varga si trasferirono a Bruxelles, dove assunsero vari incarichi all’interno della delegazione ungherese presso l’Unione Europea. Tornarono poi in Ungheria, dove Magyar entrò nel consiglio di amministrazione di alcune aziende di stato, mentre Varga intraprese una promettente carriera politica che la portò a essere nominata ministra della Giustizia nel 2019, sempre in un governo guidato da Viktor Orbán.
Negli ambienti politici ungheresi Magyar e Varga, entrambi di bell’aspetto e con tre figli, erano considerati un perfetto modello di famiglia conservatrice. I due hanno divorziato nel 2023, mantenendo però almeno apparentemente rapporti amichevoli.
Le cose sono precipitate a febbraio, quando un grosso scandalo politico ha coinvolto Varga e la presidente della Repubblica ungherese Katalin Novàk. Lo scandalo è scoppiato quando si è scoperto che Novàk aveva concesso la grazia a un uomo che era stato condannato come complice in un caso di abusi sessuali sui minori. Questo è particolarmente grave per un governo ultraconservatore come quello di Orbán, che presenta molte delle sue misure sociali reazionarie come un modo per difendere le famiglie e i bambini.
Novàk si è dimessa e anche Varga – che nel luglio dell’anno scorso aveva lasciato l’incarico da ministra della Giustizia per potersi candidare alle elezioni europee con Fidesz – si è dimessa dal ruolo di parlamentare nazionale perché quando era ministra aveva firmato la grazia concessa dalla presidente.
Immediatamente dopo lo scoppio dello scandalo, Magyar ha annunciato pubblicamente – con post sui social media e con varie interviste a giornali indipendenti ungheresi – che si era dimesso dai consigli di amministrazione delle aziende pubbliche, che era uscito da Fidesz e che il suo nuovo obiettivo era di fare opposizione al governo corrotto di Orbán.
Soprattutto, ha cominciato a presentarsi come un whistleblower, una persona cioè che denuncia attività fraudolente o illecite all’interno di un ente o di un’organizzazione di cui aveva fatto parte.
Qualche settimana dopo le dimissioni della sua ex moglie Magyar ha reso pubblica una registrazione di Varga, che risale al 2023, quando i due erano ancora sposati e che sarebbe stata fatta all’insaputa di Varga. Nel file audio, Varga sembra suggerire che alcuni importanti membri del governo di Orbán avessero fatto eliminare certe prove da alcuni documenti giudiziari per nascondere il loro coinvolgimento in un giro di corruzione. In particolare, si sente Varga dire che questi funzionari «avevano suggerito ai procuratori cosa rimuovere», e che uno dei suoi collaboratori era stato avvisato da qualcuno che era sotto indagine per corruzione.
La registrazione, secondo Magyar, prova che il regime di Orbán è profondamente corrotto, e che soltanto una persona come lui, che ne aveva fatto parte e che poi ne è uscito, può riuscire ad abbatterlo.
Il suo messaggio, sebbene non molto sofisticato, ha immediatamente attratto l’attenzione di una parte consistente dell’elettorato. Magyar ha iniziato a organizzare grandi manifestazioni di protesta contro il governo, come quella di sabato, a cui partecipano migliaia o decine di migliaia di persone e in cui lui denuncia la «mafia» che domina il potere in Ungheria.
«Sono nuovo, ma al tempo stesso non sono nuovo, perché ho molta esperienza», ha detto in un’intervista al Guardian. «Sapevamo che c’era corruzione, ma lui era dentro [al sistema di governo, ndr] e ce l’ha confermato», ha detto a Reuters una sua sostenitrice che ha partecipato alla manifestazione di sabato.
Magyar sostiene di essere un centrista, e di ispirarsi al presidente francese Emmanuel Macron. Non si sa molto delle sue posizioni su vari temi importanti, come per esempio i rapporti con l’Unione Europea. Ha già detto che intende formare un partito e candidarsi alle elezioni europee, anche se ha fatto sapere che, se verrà eletto, lui non parteciperà alle sessioni del Parlamento Europeo perché sarà troppo impegnato a far crescere un movimento di opposizione in Ungheria.
Del suo partito non si sa nemmeno il nome, al punto che i sondaggi scrivono semplicemente «Magyar Peter», ma tutti lo danno sopra il 10 per cento dei consensi, in alcuni casi vicino al 15. Questo farebbe della sua formazione uno dei più importanti partiti dell’opposizione contro Orbán, che è estremamente frammentata. Fidesz, il partito di governo, ha più del 40 per cento dei voti.
Nei confronti di Magyar il governo sta da un lato cercando di sminuire la sua importanza, e dall’altro ha avviato una dura campagna di propaganda contro di lui.
Tra le altre cose, Varga lo ha accusato di violenze domestiche quando i due erano sposati. Magyar ha detto che le accuse sono false, anche se è stato criticato per la decisione di registrare di nascosto i discorsi politici della sua ex moglie.