Com’è che la presidente del Perù è finita nei guai per dei Rolex
Dina Boluarte è accusata di corruzione, in un caotico caso che ha portato alle dimissioni di sei ministri e a due mozioni di sfiducia
In Perù sta andando avanti da settimane un caotico scandalo in cui è coinvolta la presidente Dina Boluarte, accusata di corruzione, e che ha già portato alle dimissioni di sei ministri, a un rimpasto di governo e a due mozioni di sfiducia nei suoi confronti (che non sono state approvate).
Al centro del caso ci sono alcuni orologi Rolex, motivo per cui la vicenda è già stata rinominata Rolexgate da parte della stampa, e alcuni gioielli di grande valore: Boluarte è sospettata di essersi arricchita in maniera illecita e di non aver dichiarato il proprio patrimonio e i propri beni, come previsto dalla legge in Perù per tutti i funzionari pubblici. La presidente nega tutte le accuse.
Lo scandalo ha contribuito ad aumentare l’impopolarità di Boluarte, nominata presidente ad interim nel dicembre del 2022 in un momento di profonda crisi politica e sociale. Boluarte, la prima donna a ricoprire l’incarico di presidente del Perù, ha sostituito Pedro Castillo, un ex insegnante di sinistra di ispirazione marxista rimosso per aver tentato un colpo di stato per mettere fine alla grave crisi politica della sua presidenza.
Boluarte è la sesta persona a diventare presidente del Perù dal 2016: quasi tutti i suoi predecessori degli ultimi trent’anni sono stati incriminati per corruzione, cosa che ha contribuito alla diffusione di un esteso malcontento nei confronti dei governi.
Nonostante il sostegno del parlamento, il consenso di Boluarte è inoltre particolarmente basso: dopo il suo insediamento si sono scatenate grosse e violente proteste da parte di chi chiedeva le sue dimissioni e il reinsediamento di Castillo. Boluarte le ha represse con violenza e durante gli scontri sono state uccise 49 persone e ne sono state ferite centinaia: su di lei e sul suo ruolo in queste morti è stata avviata un’indagine, ancora in corso.
Il nuovo scandalo, quello dei Rolex, è iniziato a metà marzo, dopo la pubblicazione a febbraio di un’inchiesta da parte della testata giornalistica peruviana La Encerrona: analizzando oltre 10mila fotografie ufficiali e altre immagini, consultandosi con alcuni esperti e visionando una serie di documenti fiscali, la testata aveva parlato di 17 orologi di lusso apparentemente in possesso di Boluarte. Tra questi c’erano due Rolex, ognuno del valore dell’equivalente di svariate migliaia di euro: uno dei due è un Rolex in oro a 18 carati con diamanti incastonati del valore stimato di oltre 17mila euro.
Il valore degli orologi era sembrato incongruente con lo stipendio della presidente del Perù, pari a meno di 4mila euro al mese. In più, come detto, non risultava che Boluarte avesse dichiarato di possedere tutti quegli orologi di lusso, come secondo chi l’accusa avrebbe dovuto.
All’inchiesta di La Encerrona era seguito l’avvio di un’indagine da parte della procura contro Boluarte, per presunto arricchimento illecito e omissione nella dichiarazione dei propri beni. La procura aveva esteso le ricerche anche ai gioielli, che comprendevano un bracciale di Cartier del valore di oltre 50mila euro. A fine marzo, una notte, le forze dell’ordine avevano perquisito casa sua: tra le altre cose gli agenti avevano trovato un certificato di autenticità di uno dei Rolex con sopra la sua data di acquisto, l’8 luglio del 2023.
Come Boluarte abbia ottenuto quegli orologi e in quali circostanze è ancora da chiarire, ma nel frattempo lo scandalo si è allargato anche per come lei stessa lo ha gestito, con dichiarazioni contraddittorie e ritenute poco credibili. Boluarte ha respinto ogni accusa, sostenendo inizialmente di possedere un solo Rolex e di averlo acquistato con quello che aveva guadagnato da quando aveva 18 anni.
Venerdì scorso, però, dopo un interrogatorio col pubblico ministero durato oltre cinque ore, Boluarte ha aggiunto nuovi dettagli in una conferenza stampa: ha detto che tutti gli altri orologi le erano stati temporaneamente prestati da Wilfredo Oscorima, il governatore della regione di Ayacucho, che lei ha descritto come un «amico» e un «fratello». Secondo la versione di Boluarte, Oscorima le avrebbe prestato gli orologi per «dare una bella immagine del paese», e lei non li avrebbe dichiarati in quanto formalmente non di sua proprietà. Boluarte ha detto che anche il certificato di autenticità con la data d’acquisto apparteneva a Oscorima, e che si era dimenticata di restituirglielo.
Boluarte, infine, ha detto che da parte sua sarebbe stato meglio non accettare un prestito del genere da Oscorima, e ha poi attribuito la responsabilità di non aver chiarito prima la situazione al suo avvocato, Mateo Castañeda, che l’avrebbe consigliata male.